I livelli del torrente Savena cominciano a far paura a seguito delle piogge torrenziali che stanno colpendo l’Emilia Romagna. Al punto che il Comune di San Lazzaro, alle porte di Bologna, ha deciso di adottare il piano di evacuazione. “Attualmente – afferma il sindaco Isabella Conti – in considerazione dei livelli idrometrici dei fiumi sul nostro territorio e delle previsioni meteo che indicano piogge ininterrotte fino alla giornata di domani, non possiamo escludere che possano effettivamente verificarsi allagamenti ed esondazioni dei fiumi Savena, Idice e Zena”.
Per questo, afferma Conti, “per proteggere l’incolumità di tutti i cittadini, abbiamo deciso di eseguire il piano di evacuazione di cui il Comune si è dotato negli anni scorsi, per le abitazioni poste ai piani terra e seminterrati che si trovano nelle seguenti strade: via Benassi, dal ponte Savena al parco Aldo Moro intersezione via dei Gelsi; via Iussi, dal civico 170 al civico 182 e dal civico 145 al civico 167; via Andreoli, dal civico 12 all’intersezione con la via Fondè; via Tommasella; via Molino Grande; via Fondè, dall’intersezione con via Palazzetti all’intersezione con via Montebello”. Tutti i residenti in queste strade, dunque, fino alle 12 di domani dovranno “soggiornare ai piani superiori, ove vi sia la possibilità”, oppure “spostarsi a casa di parenti o amici per la notte, ove vi sia la disponibilità”. Nei casi in cui questo non sia possibile, i cittadini sono invitati a contattare la centrale operativa della Polizia locale “per essere indirizzati alle strutture ricettive del territorio”. Per le persone non autosufficienti o non in grado di spostarsi in maniera autonoma, saranno attivati “tutti i servizi necessari per effettuare spostamenti protetti in piena sicurezza”.
Del resto, sottolinea Conti, sulla base delle rilevazioni della stazione meteo di San Ruffillo, installata proprio accanto al Savena, dall’1 gennaio al 30 aprile scorsi “sono caduti 180 millimetri di acqua piovana. Da ieri ne sono precipitati 107 millimetri e ad arrivare a domani supereremo in 48 ore di pioggia le precipitazioni di quattro mesi – afferma il sindaco di San Lazzaro – questi sono gli effetti del cambiamento climatico che si ripercuotono sulla vita di tutti noi e ci mettono in pericolo. Da questa mattina all’alba siamo al lavoro insieme alla Polizia locale, Vigili del Fuoco, Carabinieri, Protezione Civile e Guardie ecologiche volontarie per monitorare e prevenire situazioni di pericolo”.
Per quanto riguarda Castenaso, in provincia di Bologna, dove in mattinata l’Idice aveva tracimato in alcune località, il Comune ha spiegato che “con l’apertura delle paratoie della Chiavica Accursi, a valle del torrente Idice tra Molinella e Argenta, la situazione è ora stazionaria e il livello del torrente stabile, è verosimile che nelle prossime ore cali grazie all’invaso delle acque di piena nella cassa di colmata dell’Idice”.
Maltempo, piena del Panaro a Modena: chiuso il ponte Navicello vecchio
Le incessanti piogge che stanno colpendo l’Emilia Romagna stanno ingrossando i fiumi, determinando esondazioni e criticità. Più colpite le province di Bologna e Ravenna ma anche a Modena si registrano problemi. A causa della piena del fiume Panaro, infatti, è stato chiuso al transito, a scopo precauzionale, il ponte di Navicello vecchio lungo la diramazione della strada provinciale 255. Chiusi anche ponte Alto e ponte dell’Uccellino sul Secchia. A comunicarlo è la Provincia di Modena. Intanto, prosegue il monitoraggio sugli argini da parte di tecnici e volontari della Protezione Civile e quello tramite la rete di rilevamento collegata con la sala operativa del Centro unificato di Protezione Civile a Marzaglia.
Maltempo a Bologna: campi franati e sott’acqua
Esondazioni, frane e smottamenti. L’ondata di maltempo che ha travolto il Bolognese si è abbattuta anche nelle campagne, soprattutto nel quadrante orientale, dove l’Idice ha rotto gli argini e anche altri corsi d’acqua a regime torrentizio sono in una situazione critica: a preoccupare gli agricoltori sono – oltre l’Idice – Santerno, Sillaro, Samoggia, Lavino e Quaderna.
“Dalle colline alla pianura si segnalano problemi – conferma Guglielmo Garagnani, Presidente di Confagricoltura Bologna – Purtroppo le intense piogge hanno messo sotto stress un sistema idrico che non è più in grado di far fronte a precipitazioni di questa portata. Al momento i danni maggiori riguardano i terreni colpiti da frane e microfrane in collina, qui sono andate perse anche alcune aree coltivate; e poi acqua e detriti hanno compromesso fossati e scoline: gli agricoltori dovranno prevedere costi aggiuntivi per il ripristino di queste infrastrutture, così come della viabilità interna alle aziende agricole”.
L’acqua caduta dal cielo è stata veramente tanta. Per esempio il pluviometro dell’azienda agricola di Alberto Zanetti, socio di Confagricoltura di Ozzano, ha segnato – alle ore 17 – ben 260mm di pioggia. E la pioggia non è ancora finita: sta continuando e le previsioni indicano ulteriori precipitazioni anche per domani. “Dopo un periodo particolarmente siccitoso l’agricoltura bramava acqua, ma non con questa intensità – rimarca Garagnani – Il sistema idraulico non tiene e questo ci dimostra quanto sia importante la manutenzione della rete di scoli garantita dagli agricoltori, ma anche degli invasi, che non servono solo a immagazzinare acqua per scopi irrigui, ma pure a trattenerla in queste circostanze. Ci sono diversi terreni finiti sott’acqua, ma per valutare i reali danni servirà aspettare alcuni giorni da quando il deflusso sarà completato – conclude il Presidente – Di certo ci sono i danni ai fossati, che andranno risezionati, ai canali di scolo e ai campi franati in collina”.
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