Alluvione, secondo gli esperti è stata innescata dalla siccità

L'alluvione in Emilia Romagna è stata innescata dalla siccità: dopo circa due anni di precipitazioni molto scarse il suolo si è disidratato e si è indurito, al punto da diventare impermeabile
MeteoWeb

L’alluvione in Emilia Romagna è stata innescata dalla siccità: dopo circa due anni di precipitazioni molto scarse il suolo si è disidratato e indurito al punto da essere ricoperto da una sorta di crosta rigida e impermeabile alle piogge abbondanti degli ultimi due giorni. E’ quanto osserva Luca Brocca, dell’Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica del Consiglio Nazionale delle Ricerche. “A monte delle zone in cui ci sono stati gli allagamenti è piovuto molto, oltre 200 millimetri di pioggia nell’arco di un giorno e mezzo. Con questi quantitativi, c’è da aspettarsi problema ovunque, eccetto che in Liguria, Veneto e Friuli Venezia Giulia, dove le piogge sono più frequenti e il terreno è abituato a riceverle”, rileva l’esperto dell’Irpi-Cnr.

“Le piogge abbondanti sono arrivate a valle di periodi prolungati di siccità, che nel Nord Italia sono durati ogni due anni”. In questa situazione, prosegue Brocca, “il suolo è diventato più rigido, al punto che la pioggia non si infiltra più facilmente, come è accaduto recentemente anche nelle Marche”. Accanto alla rigidità del suolo e alle precipitazioni abbondanti, la rottura degli argini è la terza causa degli allagamenti improvvisi: “da anni stiamo studiando la fragilità degli argini, spesso dovuta a strutture compromesse da tane e cunicoli scavati dagli animali”.

Analoga l’analisi del fisico Carlo Cacciamani, dell’Arpa Emilia Romagna, che addita “la perturbazione che ha scaricato notevoli quantitativi di pioggia in 48 ore su un territorio dove non pioveva da tempo e nel quale il terreno indurito ha faticato ad assorbire la pioggia. E’ stato come buttare l’acqua sul pavimento”. I problemi maggiori, osserva, ci sono stati soprattutto nei bacini piccoli, che vanno in piena in tempi rapidi”.

Punta l’indice sulle piogge abbondanti che si sono abbattute su un suolo sempre più secco anche Carlo Doglioni, presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia: “le esondazioni in Emilia Romagna sono avvenute più volte in passato, ma adesso stanno avvenendo con una frequenza maggiore a causa del cambiamento climatico”. In una situazione del genere, che richiederebbe il contributo di esperti, i Lincei riuniti a Roma in un convegno sulle prospettive della Geologia, lanciano un Sos sulla carenza di geologi: sempre meno giovani scelgono questa strada, mentre sarebbe necessario avere un geologo in ogni Comune per la sorveglianza di dissesto idrogeologico, frane e terremoti.

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