Vaste regioni alluvionate a causa delle piogge torrenziali degli ultimi giorni si registrano in Coazia e Bosnia-Erzegovina. In Croazia la situazione più critica interessa oggi la cittadina di Hrvatska Kostajnica, completamente allagata dal fiume Una che segna il confine con la Bosnia-Erzegovina. Il centro di Kostajnica, che conta circa tremila abitanti, è sott’acqua da ieri sera tardi e un centinaio di case sono completamente allagate, alcune con l’acqua alta fino a un metro.
I danni sono ingenti ma finora non sono giunte notizie di vittime e tutta la popolazione coinvolta è stata messa in salvo. Intanto si teme che possano esondare anche i quattro fiumi sui quali si trova la città di Karlovac, 50 km a sud di Zagabria, dove la Protezione civile e i vigili del fuoco stanno lavorando per proteggere gli argini più a rischio. Inondazioni di scantinati e strade si registrano anche in altre parti del Paese, con situazioni tuttavia meno critiche.
Nelle ultime 24 ore, in quasi tutta la Croazia sono state misurate precipitazioni in media tra 10 e 35 millimetri. Il servizio meteorologico non prevede per ora una normalizzazione e sono previste ulteriori forti precipitazioni nelle prossime 24 ore. Emergenza inondazioni anche nella vicina Bosnia-Erzegovina, dove le situazioni più allarmanti sono a Bihac, Sanski Most e nella regione della Krajina, nell’estremo nordovest al confine fra i due Paesi. Per questo le autorità hanno disposto la chiusura di tre valichi di frontiera con la Croazia – Bosanska Dubica, Bosanska Kostajnica e Bosanski Novi.
Le operazioni di soccorso
Nel Cantone di Una-Sana oltre 200 edifici sono stati allagati, e sono in corso le operazioni di soccorso. I media locali danno conto di proteste della popolazione locale nei confronti delle autorità centrali a Sarajevo, regolarmente presenti durante le campagne elettorali ma che risultano regolarmente latitanti in situazioni di emergenza e bisogni concreti degli abitanti delle regioni colpite. A essere più colpita dalle alluvioni è la Federazione croato-musulmana, ma situazioni critiche si registrano anche nella Republika Srpska, l’altra entità che compone la Bosnia-Erzegovina. In particolare a Prijedor una cinquantina di edifici sono stati allagati per lo straripamento del fiume Sana.
Forti difficoltà vengono segnalate nelle comunicazioni stradali e ferroviarie in tante regioni del Paese a casa di blocchi e interruzioni causati dall’acqua alta, mentre si calcola che i danni ammonteranno a milioni di euro. Situazione difficile, ma senza ancora una vera emergenza in Slovenia, colpita anch’essa da prolungate e abbondanti piogge. Nel nordest del Paese si segnalano diverse frane e smottamenti, che hanno suscitato allarme per edifici e infrastrutture e causato la chiusura di diverse strade locali.