L’Arpa Piemonte ha pubblicato il riepilogo dell’ondata di maltempo che nei giorni scorsi ha colpito la Regione, dove abbiamo avuto la più grande piovuta degli ultimi 18 mesi condizionati dalla siccità. Gli esperti dell’Arpa spiegano che “nel lungo fine settimana del 1° maggio abbiamo assistito al cedimento dell’alta pressione sul bacino occidentale del Mediterraneo. Tale situazione ha favorito l’ingresso di aria umida dal nord Atlantico causando un progressivo peggioramento del tempo sfociato nelle precipitazioni registrate a partire dalla serata di sabato e fino a tutta la giornata di ieri. Oggi assisteremo alla nuova rimonta dell’alta pressione sull’area atlantica che convoglierà correnti secche da nord sul Piemonte che garantiranno condizioni soleggiate con stabilità atmosferica e un rialzo delle temperature per gran parte della settimana corrente“.
Gli stessi esperti, poi, evidenziano il dettaglio delle precipitazioni che hanno colpito la Regione nei giorni scorsi: “deboli rovesci hanno caratterizzato la giornata di sabato 29 aprile nella parte settentrionale e meridionale della regione. Le precipitazioni si sono intensificate nel corso di domenica 30 aprile sui settori occidentali, con valori localmente forti nel Torinese e Cuneese. Nella giornata del 1 maggio la perturbazione ha coinvolto l’intera regione, con precipitazioni più intense, al mattino, sui settori settentrionale e occidentale e, al pomeriggio, su Cuneese e Astigiano. La mappa seguente fornisce una rappresentazione areale delle precipitazioni cumulate durante l’evento (29/04-01/05)“:
I quantitativi maggiori nei tre giorni dell’evento – evidenzia l’Arpa pubblicando i dati – sono caduti nel nel Cuneese, in valle Tanaro, dove i pluviometri di Pradeboni e Roccaforte Mondovì hanno registrato, rispettivamente, 207.6mm e 189.2mm. Nella tabella di seguito i pluviometri con le precipitazioni cumulate più significative nei singoli giorni e sull’intero periodo:
Ma non è stata solo pioggia: l’ondata di maltempo dei giorni scorsi in Piemonte ha determinato anche abbondanti nevicate sui rilievi. Le precipitazioni fino a domenica sono state a carattere nevoso solo oltre i 2.400–2.600 metri di altitudine con accumuli tuttavia di pochi centimetri. L’arrivo di aria fredda nella notte tra domenica 30 aprile e lunedì 1 maggio ha determinato un generale abbassamento della quota neve che sui settori settentrionali ed occidentali a raggiunto i 1.600–1.800 metri. In questi settori la nevicate si sono esaurite nella giornata di lunedì apportando complessivamente 40–50cm di nuova neve alle quote superiori ai 2.500 metri, con punte di 60cm sui settori dalle A. Pennine alle A.Cozie N dove le nevicate sono state più intense.
Lunedì, sui settori meridionali, la quota neve ancora alta ha fatto registrare solo pochi centimetri di nuova neve alle quote superiori i 2.200–2.400 metri. Dalla serata si è osservato un repentino abbassamento della quota neve fino a 1.700–1.800 metri anche sui settori meridionali dove le precipitazioni sono proseguite fino alle prime ore di questa mattina con accumuli di neve fresca di 15–30cm alle quote superiori i 2.000 metri.
Nella giornata del 1 maggio si è assistito ad una intensificazione dei venti in quota che stanno rimaneggiando la neve recente perlopiù alle quote medio alte (2.300-2.500 metri) dove la neve si presenta ancora leggera e facilmente trasportabile. Da questa mattina, grazie alla buona visibilità, si sono potuti osservare numerosi distacchi di valanghe sia a lastroni che a debole coesione, di medie e grandi dimensioni che hanno interessato in maniera più diffusa i settori settentrionali ed occidentali.
Corsi d’acqua e laghi
A seguito delle persistenti e intense precipitazioni che hanno colpito tutta la regione ed in particolare il settore occidentale e sud-occidentale, si sono registrati incrementi dei livelli dei corsi d’acqua del reticolo secondario e principale. Nello specifico, i corsi d’acqua secondari con gli incrementi più significativi e repentini sono stati, nel Cuneese, i torrenti Ellero, Pesio e Ghiandone e, nel Torinese, i torrenti Orco e Pellice. Tra i bacini settentrionali si segnalano gli innalzamenti di Cervo ed Elvo. Attualmente il livello di tutti i corsi d’acqua risulta in diminuzione.
Sulle aste principali finalmente si è assistito ad un innalzamento dei livelli diffuso su tutto il territorio, con conseguenti incrementi di portata dei corsi d’acqua. In particolare, lungo l’asta del Po i livelli sono cresciuti mediamente di 1 m con incrementi significativi delle portate fino a circa l’80% sia nella sezione di Torino che in quella di chiusura del bacino piemontese, Isola S. Antonio (AL). L’altro grande fiume regionale, il Tanaro, nella sua sezione più a valle, Montecastello (AL) ha registrato livelli più alti di circa 1 metro con un incremento delle portate anche qui di quasi l’80%. Infine, nel settore a nord del Po, il Sesia, in forte sofferenza nell’ultimo periodo, è cresciuto di circa 60 cm con un aumento molto significativo della portata, di circa il 90%.
Gli esperti Arpa segnalano anche l’incremento del livello del lago Maggiore di circa 20 cm negli ultimi due giorni.
Effetti al suolo
Le intense piogge hanno determinato locali allagamenti e fenomeni di versante nel Cuneese. I comuni maggiormente coinvolti sono stati Lurisia, Roccaforte Mondovì e Chiusa Pesio. Per tutte le tre giornate, in considerazione delle intensità e della persistenza delle precipitazioni, il centro funzionale di Arpa Piemonte ha emesso allerta gialla sulle zone D,E, F ed M – Piemonte sud occientale – dove in effetti si sono verificati i fenomeni attesi.