I Pirenei orientali sono soggetti a una siccità storica che si sta manifestando dall’inizio del mese in buona parte della regione a Sud-Ovest della Francia. Per questa situazione, le autorità hanno messo in vigore da oggi nuove restrizioni, fino al 13 giugno. La prefettura ha decretato lo stato di “crisi per siccità” in alcune zone, dove il livello di allerta è massimo: la situazione idrica di inizio maggio è simile a quella che viene riscontrata di norma tra luglio e agosto, e questo fa presagire un’estate di fuoco.
Il provvedimento riguarda in particolare “gli spartiacque e le falde acquifere dell’Agly e del Tet nonché le falde acquifere dell’Aspres e il confine costiero” riferiscono i media d’Oltralpe. “Queste aree stanno vivendo una situazione di marcata e duratura carenza di risorse idriche, che rende impossibile far fronte fino alla fine dell’estate a tutti gli usi, che dovrebbero essere anticipati da una riduzione dei prelievi idrici destinati a garantire gli usi prioritari dell’acqua, in particolare acqua potabile e sicurezza antincendio“, recita il comunicato diramato dalla prefettura dei Pirenei orientali.
La situazione della siccità nei Pirenei orientali
Questo livello massimo di allerta è già stato attivato localmente in altri dipartimenti dall’inizio dell’anno, quali Var, Bouches-du-Rhone e Gard. La siccità che colpisce diverse aree della Francia è la conseguenza da una parte della carenza di pioggia invernale e dall’altra da una siccità record registrata nel 2022.
Concretamente i provvedimenti restrittivi vietano di innaffiare prati, alberi, piante sia negli spazi pubblici che privati, ad eccezione dei comuni che potranno procedere all’innaffiamento di alberi piantati da meno di due anni, tra le ore 20 e le 2 di notte, ma solo al 20% dei soliti volumi. Divieto di innaffiamento anche degli orti e degli spazi sportivi, salvo rare eccezioni e a patto che l’acqua sia riutilizzata. Vietata anche la pulizia di terrazze, facciate, tetti, strade, macchine e altri veicoli, tranne che per “motivo sanitario”.
Le nuove restrizioni
Non si potranno riempire piscine e bacini ad uso privato, mentre sono fuori servizio le fontane pubbliche, private e le docce in spiaggia. Le autorità dei Pirenei Orientali hanno sottolineato che queste nuove restrizioni in vigore da oggi sono necessarie per cercare di far riempire le falde acquifere locali in previsione del periodo estivo. Negli ultimi 12 mesi, il deficit in acqua piovana è stato del 60-65% e per la regione il 2022 è stato l’anno più secco dall’inizio dei rilievi.
La prefettura ha precisato che questo fenomeno di siccità del suolo, iniziato nel giugno 2022 e tuttora in corso, “è il più lungo e intenso dall’inizio del monitoraggio dell’umidità del suolo da parte di Météo France nel 1959“. Per compensare la situazione di crisi idrica, servirebbero 300 mm di pioggia, tra 10 e 20 volte i livelli dell’ultimo periodo. Oltre alla mancanza d’acqua, gli incendi sono un altro motivo di preoccupazione per le autorità locali, a maggior ragione con l’aumento estivo delle temperature. Il mese scorso, il comune di Cerbe’re e’ stato devastato dal piu’ grande incendio del 2023 sul territorio nazionale.