Michael J. Fox racconta la malattia: “Con il Parkinson non arrivo a 80 anni”

Michael J. Fox, ha parlato a cuore aperto riguardo il parkinson, malattia che lo colpì a soli 29 anni, nel 1991. L'attore, infatti, ha spiegato che le difficoltà sono tante
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Michael J. Fox, mito degli anni ’80, diventato popolare per aver vestito i panni del protagonista della saga Ritorno al futuro, sta facendo i conti con il Parkinson. Era solamente il 1991, quando all’età di 29 anni l’attore inizia a combattere contro il morbo. Infatti nell’intervista rilasciata a Cbs Sunday Morning, Fox racconta tutto sulla sua malattia che lo ha colpito, spiegando che, ogni giorno è sempre più difficile.“Non si muore di Parkinson, si muore con il Parkinson. Non arriverò a 80 anni”. L’attore, 61 anni, rivela il peggioramento delle sue condizioni di salute. In video Fox mostra tremore, difficoltà nel parlare, instabilità posturale.

Il suo stato di salute fu reso noto solo nel 1998. “Sta bussando alla porta – ha detto a proposito del Parkinsonsarò franco, sta diventando sempre più difficile, ogni giorno è più difficile, purtroppo è così”. Ha rivelato anche di essere stato sottoposto ad un intervento alla spina dorsale per rimuovere un tumore benigno che gli creava problemi alla deambulazione e gli ha causato anche due braccia rotte, una frattura ad una mano e varie lesioni alla faccia. “Le cadute possono diventare letali con il Parkinson – continua – come l’aspirazione del cibo e prendersi la polmonite.”

Disponibile a parlare del Parkinson

Dopo aver reso pubblica la malattia, l’attore è stato sempre disponibile a parlare delle sue condizioni. Si è messo a nudo anche nel documentario Still: A Michael J. Fox Movie, in onda dal 12 maggio su Apple TV+. Grazie alla sua fondazione, inoltre, la ricerca sul morbo ha fatto grandi passi avanti e ha portato all’identificazione di un marcatore biogenetico che potrebbe portare ad una diagnosi precoce e quindi ad una cura.

Nonostante il peggioramento delle sue condizioni, Michael J. Fox dà una grande lezione di ottimismo. “Finché sono grato posso essere ottimista – ha detto in un’intervista a Entertainment Weekly a proposito del documentario di Apple TV+ – E posso essere grato se ci penso, perché non avrei avuto il resto della mia vita se non fosse stato per le tante cose che, Tracy (la moglie, ndr) prima di tutte, mi sono successe. E anche se sembra innaturale, ancora oggi, se riesco a trovare una piccola cosa per cui essere grato, posso essere ottimista”.

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