Mosquito Alert: l’app gratuita per tracciare le zanzare invasive

I fondi PNRR per la ricerca sulle zanzare promuovono la scienza partecipata attraverso l'app Mosquito Alert. Un 'app gratuita per il tracciamento delle zanzare
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I fondi PNRR per la ricerca sulle zanzare promuovono la scienza partecipata attraverso l’app Mosquito Alert. Si tratta di un’app gratuita per il tracciamento delle zanzare invasive attraverso le segnalazioni fotografiche dei cittadini realizzata da ricercatori de La Sapienza di Roma. Arriva la primavera e con essa tornano le zanzare. Dopo un inverno cosi’ mite e le pioggie di questi ultimi giorni si teme che nei prossimi mesi la loro presenza possa essere maggiore degli anni scorsi. Ma non si tratta solo di un fastidio: le zanzare infatti possono trasmettere virus – come quelli del West Nile, del Chikungunya e del Dengue – capaci di causare gravi malattie all’uomo. Per questo e’ importante sapere dove, quando e quante specie abbiamo sul nostro territorio, dove si raggiungono maggiori densita’ e maggiori rischi e dove e’ piu’ opportuno concentrare gli interventi di disinfestazione.

A tal fine, gia’ dal 2021 la task force di Mosquito Alert Italia – capitanata dal Dipartimento di Sanita’ pubblica e malattie infettive di Sapienza con il contributo dell’Istituto Superiore di Sanita’ Sanita’, dell’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie, di Muse – Museo delle Scienze di Trento e dell’Universita’ di Bologna – ha puntato sulle segnalazioni fotografiche dei cittadini per ottenere dati a livello nazionale. In due anni, l’app Mosquito Alert e’ stata scaricata da oltre 18.000 utenti, che hanno inviato oltre 8.000 foto da 103 su 107 province italiane.

Specie di zanzara diffusa in Italia

La maggior parte di queste appartengono alla specie piu’ diffusa in Italia – la zanzara comuneCulex pipiens– e alla specie invasivaAedes albopictus, la famosa zanzara tigre che e’ approdata in Italia ormai da oltre 30 anni e diffusa in tutto il territorio condizionando la possibilita’ di godere appieno delle attivita’ all’aperto da maggio a ottobre. Ma i cittadini hanno anche inviato fotografie anche di specie piu’ rare, come la zanzara coreana (Aedes koreicus) e quella giapponese (Aedes japonicus ) – specie invasive giunte piu’ recentemente nel nostro paese e in espansione soprattutto nel nord Italia.

Grazie alle segnalazioni dei cittadini effettuate all’interno delle loro abitazioni, si e’ cominciato a capire quali specie pungono maggiormente all’aperto e quali al chiuso, un dato che puo’ sembrare banale per chi di noi e’ frequentemente vittima delle punture, ma che finora non era stato possibile valutare scientificamente per la difficolta’ di fare campionamenti e posizionare trappole negli ambienti domestici.

L’iniziativa dei ricercatori

Il successo dell’iniziativa ha portato i ricercatori a un salto di qualita’ nel 2023, anche grazie ai finanziamenti ricevuti da gruppi di ricerca di 10 Universita’, dell’Istituto Superiore di Sanita’, dell’Associazione degli Istituti zooprofilattici sperimentali e della Fondazione Bruno Kessler grazie al progetto “INF-ACT – One Health Basic and Translational Research Actions addressing Unmet Needs on Emerging Infectious Diseases” finanziato dal Ministero dell’Universita’ e della Ricerca su fondi PNRR Next Generation EU.  Da oggi e per tutti i prossimi mesi dell’anno, verranno avviate attivita’ di promozione dell’app Mosquito Alert nelle universita’, nei musei, nelle scuole e nei comuni con alcuni dei quali e’ gia’ iniziata una proficua collaborazione.

L’obiettivo e’ quello di ottenere un maggior numero di segnalazioni attraverso l’ulteriore sensibilizzazione dei cittadini al progetto, ma anche quello di sfruttare questa occasione per creare una maggior consapevolezza sui rischi sanitari associati alle punture di zanzare, sulla necessita’ di sorvegliare la possibile introduzione della specie piu’ pericolosa – laAedes aegypti , non presente in Italia ma segnalata l’anno scorso per la prima volta da molto tempo nel Mediterraneo, nell’isola di Cipro – e, infine, sul ruolo essenziale di ognuno di noi nell’evitare di fornire alle zanzare luoghi per la riproduzione.

E’ importante sottolineare che le larve di zanzara vivono e si sviluppano in acqua, e che molte volte, specialmente in caso di stagioni poco piovose, sono le stesse persone a mettere a disposizione siti idonei per la loro riproduzione, dalle vasche ai bidoni ai sottovasi e una miriade di altri piccoli contenitori spesso pieni d’acqua, non di origine piovana, utilizzati per le attivita’ di innaffiamento e irrigazione.

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