Neuralink, società di Elon Musk, ha ricevuto l’approvazione dalla Food and Drug Administration (FDA) statunitense per condurre il suo primo studio clinico sull’uomo. “E’ il risultato della collaborazione con la FDA e rappresenta un importante primo passo che un giorno consentirà alla nostra tecnologia di aiutare molte persone“, ha affermato la società, sottolineando che il reclutamento per la sua sperimentazione clinica “non è ancora aperto“.
Cos’è Neuralink
Neuralink è stata fondata nel 2016 e finanziata principalmente da Musk per sviluppare un nuovo tipo di tecnologia di interfaccia tra il cervello umano e i dispositivi informatici. Per il momento, prototipi delle dimensioni di una moneta sono stati impiantati nel cranio di animali. Diverse scimmie sono ora in grado di “giocare” ai videogiochi o di “digitare” parole su uno schermo, semplicemente seguendo con gli occhi il movimento del cursore sullo schermo.
Per Elon Musk questi chip devono consentire all’umanità di raggiungere una “simbiosi con l’Ai“, aveva affermato nel 2020 alla conferenza annuale dell’azienda. “Ora siamo fiduciosi che il dispositivo di Neuralink sia pronto per l’uomo, quindi la tempistica dipende dal processo di approvazione della Fda“, aveva dichiarato alla fine di novembre su Twitter, un mese dopo l’acquisto del social network. Il miliardario è solito a previsioni azzardate: nel luglio 2019 aveva stimato che Neuralink avrebbe potuto eseguire i suoi primi test sulle persone nel 2020.
Com’è fatto Neuralink
Neuralink ha le dimensioni di una moneta e viene impiantato direttamente all’interno della calotta cranica del paziente. È composto principalmente da 2 componenti:
- Elettrodi del diametro di un ventesimo di capello umano chiamati Thread che vengono innestati all’interno del cervello e registrano l’attività cerebrale;
- Il Link, ovvero il guscio contenente il chip che riceve gli impulsi elettrici dai thread, li codifica (li trasforma in dati binari comprensibili da un computer) e li invia ad un dispositivo esterno come un PC o uno smartphone.
Qual è l’obiettivo
L’obiettivo è sviluppare un sistema che possa aiutare le persone paralizzate o affette da malattie neurologiche a comunicare direttamente con un device esterno attraverso il pensiero. L’installazione di un chip nel cranio umano potrebbe ripristinare la funzione degli arti, migliorare il movimento umano, risolvere problemi con la vista e l’udito e aiutare con malattie come il Parkinson.
La start-up intende poi rendere questi impianti abbastanza sicuri e affidabili da poter essere utilizzati come interventi chirurgici elettivi. Le persone potrebbero quindi pagare per dotare il proprio cervello di potenza di calcolo.