Papiri di Ercolano: emergono le griglie dello specchio di scrittura degli scribi antichi | FOTO

Gli esperti hanno individuato sui papiri antichi degli scribi antichi delle tracce di griglie che veniva tracciato per lo specchio di scrittura di cui si aveva traccia nelle testimonianze degli autori classici
papiri di Ercolano
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Uno studio recente ha raggiunto la conclusione che anche gli scribi antichi che scrivevano sui papiri di Ercolano utilizzavano diversi tipi di griglie per delimitare lo specchio di scrittura. La prima conferma scientifica di questo metodo di scrittura, di cui gli autori classici ci avevano tramandato notizia, si deve ai risultati del gruppo di lavoro del Progetto ERC Advanced Grant 885222-GreekSchools, condotto e coordinato dal professor Graziano Ranocchia del Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell’Università di Pisa, e dedicato all’analisi con tecniche avanzate dei papiri carbonizzati di Ercolano, custoditi presso la Biblioteca Nazionale “Vittorio Emanuele III” di Napoli. Le conclusioni di questa ricerca sono state presentate sulla rivista “Scientific Reports”, pubblicata da “Nature portfolio”.

La pubblicazione, frutto di uno studio interdisciplinare condotto da fisici, chimici e papirologi, ha messo in evidenza per la prima volta la presenza di vari tipi di griglie nei rotoli librari greci dell’antichità. Anche gli autori classici erano consapevoli che gli scribi antichi utilizzavano a questo scopo un righello e una rondella di piombo, la quale, se strofinata sulla superficie del papiro lasciava un’esile traccia appena visibile che veniva usata per tracciare lo specchio di scrittura.

Lo studio dei papiri di Ercolano

Fino ad oggi, però, non era stata individuata traccia di questa griglia  nei numerosissimi papiri a noi pervenuti dall’antichità, al punto che gli esperti da tempo cercano di comprendere da decenni il significato delle testimonianze che arrivano dall’antichità. Gli esperimenti di macro-fluorescenza a raggi X a scansione eseguiti su papiri ercolanesi della Biblioteca Nazionale di Napoli dal team del dottor Paolo Romano, dell’Istituto di scienze del patrimonio culturale del Cnr (Cnr-Ispc) di Catania, e dei Laboratori Nazionali del Sud dell’INFN Istituto Nazionale di Fisica Nucleare hanno fornito la prova sperimentale della correttezza di queste informazioni. Grazie alla strumentazione portatile sviluppata in Cnr-Ispc con il progetto MUR PON IR SHINE, sono stati rivelati per la prima volta diversi tipi di griglie costituite da linee di piombo disposte in senso ortogonale al fine evidente di delimitare spazi intercolonnari, colonne, intercolunni e singole linee di scrittura.

Una scoperta eccezionale per la papirologia

Si tratta di una scoperta sensazionale per la papirologia, – afferma il professor Graziano Ranocchiaora abbiamo conferma di quanto prima potevamo solo immaginare. È inoltre finalmente dimostrato che la sistematica inclinazione delle colonne di scrittura nei rotoli letterari, la cosiddetta Legge di Maas, era un fatto estetico intenzionale degli scribi antichi, e non un segno di mancata accuratezza grafica, come è stato da alcuni ipotizzato”.

Lo sviluppo di strumentazioni e metodi non invasivi per l’analisi in situ sta portando importanti avanzamenti nella diagnostica dei beni culturali, – continua la dottoressa Costanza Miliani, direttrice del Cnr-Ispcin particolare lo scanner XRF sviluppato da Ispc-Cnr per la piattaforma di accesso MOLAB dell’infrastruttura di ricerca E-RIHS permette di rivelare informazioni preziose sulla composizione chimica e la distribuzione degli elementi grazie a sensibilità e risoluzione spaziale senza pari, come per le ultra-tracce di piombo residuale delle line di scrittura dei papiri di Ercolano”.

Un nuovo inizio per la papirologia

Grande soddisfazione è stata espressa anche dalla direttrice della Biblioteca Nazionale di Napoli, la dottoressa Maria Iannotti, che fin dall’inizio del suo mandato ha fortemente creduto nella necessità di stringere collaborazioni con università ed enti di ricerca per la valorizzazione dell’ingente patrimonio dell’Istituto da lei guidato, il quale comprende, oltre ai papiri, un’importante collezione di manoscritti antichi e incunaboli e, tra gli altri, importanti autografi di Giacomo Leopardi e Benedetto Croce: “Questo è un nuovo inizio per gli studi concernenti le nostre collezioni e un modello di cooperazione istituzionale da estendere ad altri casi dello stesso genere. A mio giudizio, la conservazione e la ricerca devono andare di pari passo e devono comunicare tra di loro a vantaggio sia dell’una che dell’altra”.

Questa collaborazione, che vede la Biblioteca Nazionale di Napoli per la prima volta cobeneficiaria di un progetto finanziato dalla Commissione Europea, è rafforzata anche dalla recente sottoscrizione di apposite convezioni sia con il Cnr-Ispc, sia con l’Università di Pisa.

Da quando il Dipartimento da me guidato ha deciso di ospitare il Progetto GreekSchools – conclude la direttrice del Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica, la professoressa Roberta Ferrarile occasioni di collaborazione istituzionale e di visibilità pubblica delle nostre attività di ricerca sono notevolmente aumentate, anche con l’attrazione di altri progetti finanziati e il recente importante riconoscimento ministeriale del Dipartimento di Eccellenza 2023-2027, che con il Progetto CECIL si propone come avanguardia nel contrasto all’impoverimento linguistico”.

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