Il parlamento portoghese ha approvato di nuovo, e senza ulteriori modifiche, il testo di legge sulla morte medicalmente assistita su cui il presidente della Repubblica, Marcelo Rebelo de Sousa, aveva posto il veto il 19 aprile scorso. Dal marzo 2021, quando la Corte costituzionale bocciò il primo testo legislativo sull’eutanasia in quanto “eccessivamente indeterminato” nella definizione, la legge è stata bocciata in tutto quattro volte: due dai giudici costituzionali e due dal presidente della Repubblica.
L’ultima, appunto, meno di un mese fa. Questa volta, però, essendo stato il testo approvato a maggioranza assoluta del Parlamento, Rebelo de Sousa non potrà più respingerla e ha otto giorni per promulgarla. Come spiega più nel dettaglio Diario de Noticias, la legge approvata depenalizza il suicidio assistito in casi di maggiorenni capaci di intendere e volere e afflitti da sofferenze intollerabili “derivanti da una malattia grave e incurabile o da una lesione permanente di estrema gravità, di grande intensità, persistente, continua o permanente e considerata dalla persona stessa intollerabile“.
Seguirà una procedura di approvazione alla richiesta dovrà comunque seguire accompagnata da un percorso sulle condizioni psicologiche del richiedente. La legge riguarda inoltre solo i residenti in Portogallo, e non gli stranieri che eventualmente volessero recarsi nel Paese per poterne usufruire.