Un test effettuato sul capello permetterebbe di rilevare il rischio di infarto e ictus, lo si è dimostrato tramite uno studio condotto su oltre 6.300 individui e presentato al Congresso Europeo sull’Obesità a Dublino. Infatti, i livelli di cortisone nei capelli sono i segni delle future malattie cardiovascolari nei soggetti di età pari o inferiore a 57 anni. Il rischio è triplo con alti livelli di ormoni. “Esiste un’enorme quantità di prove che dimostrano come lo stress cronico sia un fattore determinante per la salute generale. Ora i nostri risultati indicano che le persone con livelli più elevati di glucocorticoidi nei capelli hanno una probabilità significativamente maggiore a lungo termine di sviluppare malattie cardiache e circolatorie in particolare“, ha dichiarato l’autrice principale Eline van der Valk dell’Erasmus University Medical Center di Rotterdam.
Nel lungo termine i livelli alti di cortisolo nel cuoio capelluto e della sua forma inattiva, il cortisone nei capelli, sono biomarcatori frequentemente usati ed è correlata ai glucocorticoidi nei mesi precedenti. I ricercatori hanno esaminato i livelli di cortisolo e cortisone in 6.341 campioni di capelli di uomini e donne. I partecipanti all’esperimento sono stati seguiti per una media di 5-7 anni per valutare la relazione tra i livelli di cortisolo e cortisone e l’insorgenza di problemi cardiovascolari.
Lo studio degli eventi cardiovascolari acuti nei soggetti attenzionati
Nella fase sperimentale, si sono verificati 133 eventi cardiovascolari acuti (infarti o ictus). Dallo studio, si è potuto desumere che non vi è una correlazione con i fattori di rischio cuore, tra cui età, sesso, circonferenza vita, fumo, pressione e diabete. Infatti, le persone con livelli di cortisone più elevati avevano il doppio delle probabilità di un evento cardiovascolare come un ictus o un attacco cardiaco, con una probabilità che aumentava, addirittura di oltre tre volte nei soggetti di età pari o inferiore a 57 anni.
Va tenuto in considerazione che dai 57 anni in su, il cortisone e il cortisolo dei capelli non risultano segnali predittivi, secondo lo studio. I ricercatori si auspicano che l’analisi del capello possa rivelarsi utile come test in grado di aiutare i medici a determinare quali individui potrebbero essere ad alto rischio di sviluppare malattie cardiovascolari e che in futuro l’analisi degli effetti degli ormoni dello stress sull’organismo possa diventare un nuovo obiettivo terapeutico.