La fusione dei ghiacciai e l’accumulo di acqua dolce ha modificato il comportamento della corrente circolare Beaufort; che potrebbe portare a conseguenze significative sul Clima globale. Lo hanno provato gli scienziati della Scuola di Oceanografia, dell’Università Jiao Tong di Shanghai in Cina, del Woods Hole Oceanographic Institution di Woods Hole in Massachusetts negli USA, del Dipartimento di Scienze della Terra del Centro per l’Osservazione e la Modellazione Polare dell’University College London nel Regno Unito e dell’Istituto di ricerca sul Clima e l’ambiente artico della Japan Agency for Marine-Earth Science and Technology di Yokosuka in Giappone, in una ricerca combinata, pubblicata su Nature Geoscience. L’area anticiclonica di Beaufort è la circolazione dominante del bacino del Canada e la più grande riserva di acqua dolce dell’Oceano Artico.
A causa dello scioglimento dei ghiacciai, il vortice di Beaufort è stato maggiormente esposto ai venti, che ne hanno accresciuto il moto circolare e, con esso, il quantitativo di acqua fredda intrappolato dalla corrente. Se la direzione del vento dovesse cambiare, essa invertirà la corrente, imponendole una rotazione in senso antiorario ed provando il rilascio dell’acqua finora accumulata, nella corrente circolare, tutta in una sola volta.
I cambiamenti della corrente nell’area di Beaufort
Lo studio che, per la prima volta, ha dimostrato la stabilizzazione dell’area di Beaufort, ha utilizzato un nuovo record di dati satellitari di topografia oceanica dinamica, dal 2011 al 2019, forniti da due dei co-autori, insieme a un ampio set di dati idrografici dal 2003 al 2019, per quantificare la variazione dell’altezza della superficie marina del vortice negli ultimi anni. La stabilizzazione del vortice potrebbe essere un precursore di un enorme rilascio di acqua dolce, che potrebbe avere ramificazioni significative, tra cui l’impatto sulla circolazione meridionale atlantica (AMOC), una componente chiave del Clima globale.
Osservazioni e modelli precedenti, basati su dati di topografia oceanica dinamica fino al 2014, hanno documentato che il vortice si e’ rafforzato e ha aumentato il suo contenuto di acqua dolce del 40% rispetto alla climatologia degli anni Settanta. Lo studio, che include un esame delle tendenze a lungo termine del vortice di Beaufort e delle cause dell’assottigliamento dello strato di aloclino freddo, quantifica l’evoluzione del vortice in termini di altezza della superficie marina e di contenuto di acqua dolce.
Le conseguenze di questi cambiamenti
“Entrambi indicano che il vortice di Beaufort si è stabilizzato nel secondo decennio di questo secolo“, ha dichiarato Peigen Lin, autore principale del lavoro e professore associato presso la Scuola di Oceanografia dell’Università Jiao Tong di Shanghai in Cina che ha condotto la sua ricerca come ricercatore post-dottorato presso la Woods Hole Oceanographic Institution (WHOI) in Massachusetts.
“Il vortice è il più grande serbatoio di acqua dolce dell’Oceano Artico e se questa acqua dolce viene rilasciata e finisce per diffondersi nell’Atlantico settentrionale, potrebbe avere un impatto sulla circolazione ascensionale e, in un caso estremo, interromperla“, ha affermato il coautore Robert Pickart, scienziato senior del Dipartimento di Oceanografia Fisica della Woods Hole Oceanographic Institution (WHOI). “L’obiettivo dello studio del vortice è quello di comprendere i meccanismi alla base dei suoi cambiamenti, che in ultima analisi potrebbero consentire agli scienziati di prevedere cosa potrebbe fare il vortice in futuro“, ha concluso Lin.