Scioglimento dei ghiacciai: a rischio la biodiversità delle Alpi

Le previsioni entro il 2100 ci mettono in allerta: molte specie animali sono minacciate dallo scioglimento dei ghiacciai nelle Alpi, vanno integrate delle misure di conservazione per preservare la biodiversità
MeteoWeb

Il cambiamento climatico sta creando danni enormi: anche nelle Alpi lo scioglimento dei ghiacciai minaccia la biodiversità: a rischio sono soprattutto gli invertebrati acquatici che vivono nei freddi fiumi alpini, che svolgono un ruolo chiave all’interno di questo ecosistema. Lo afferma uno studio guidato dalle Università britanniche dell’Essex e di Leeds, al quale ha partecipato anche l’Italia con il Muse-Museo delle Scienze di Trento.

Lo studio, pubblicato sulla rivista Nature Ecology & Evolution, sottolinea quanto necessarie siano nuove strategie di conservazione: alcune specie, ad esempio, dovranno essere trasferite a quote più elevate, dal momento che non sono in grado di farlo da sole. “Abbiamo utilizzato i dati raccolti in 25 anni di studi sui torrenti alpini“, spiega all’ANSA Valeria Lencioni, ricercatrice del Muse e co-autrice dello studio.

I rischi dello scioglimento dei ghiacciai nelle Alpi

Grazie allo sviluppo di modelli come il nostro, che integrano glaciologia, idrologia ed ecologia, è ora possibile analizzare le comunità acquatiche nei sistemi montani di tutto il mondo. Bisognerà agire con urgenza – aggiunge la ricercatrice – per adeguare la conservazione delle acque dolci di fronte ai cambiamenti climatici in atto“. I ricercatori, guidati da Martin Wilkes e Jonathan Carrivick, hanno creato una mappatura di 15 specie di invertebrati (soprattutto mosche, moscerini e vermi) in tutte le Alpi.

Secondo le previsioni entro al 2100, possiamo dedurre che molte specie spariranno dalle aree attuali e cercheranno condizioni più fredde a quote più elevate. Queste stesse aree, però, diventeranno prioritarie anche per lo sci, il turismo e lo sviluppo di centrali idroelettriche. “La sfida più grande a livello globale è quella di arrestare il riscaldamento globale che, in montagna, si manifesta principalmente con il ritiro e la scomparsa di ghiacciai e permafrost“, commenta Lencioni. “Vanno adeguate le strategie di conservazione degli habitat glaciali, includendo tra quelli da proteggere anche i potenziali rifugi per le specie in estinzione“.

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