Siccità, Distretto del fiume Po: “Maggio segna la fine della crisi dopo 16 mesi”

Le precipitazioni che hanno interessato il territorio del Distretto del fiume Po hanno prodotto l’innalzamento dei livelli idrometrici di molti corsi d'acqua
MeteoWeb

Le precipitazioni importanti e talvolta eccezionali che, a partire dai primi giorni di maggio, hanno interessato quasi tutto il territorio del Distretto del fiume Po hanno prodotto l’innalzamento dei livelli idrometrici di quasi tutti i corsi d’acqua con conseguenze devastanti in Romagna. Ad oggi, il mese di maggio è stato caratterizzato da temperature generalmente inferiori ai valori di riferimento con accumuli precipitativi generalmente superiori ai valori tipici del periodo e localmente eccezionali su Romagna e Piemonte Occidentale. L’arco alpino è stato interessato da nevicate fino a quote relativamente basse per il periodo, con eventi localmente abbondanti sul settore occidentale.

In conseguenza del mutato scenario meteorologico è stata osservata una generale ripresa dei deflussi lungo l’asta principale del fiume Po, con valori massimi (durante il transito della recente piena) prossimi a 3000 m3/s registrati nelle sezioni di Piacenza e Pontelagoscuro (FE).  Le portate attuali medie mensili, invece, nelle stazioni principali di riferimento, si attestano a: Piacenza 753 m3/s; Cremona 852 m3/s; Boretto (RE) 949 m3/s; Borgoforte (MN) 1074 m3/s; Pontelagoscuro (FE) 1110 m3/s.

Cambi di tendenza significativi

Un cambio di tendenza significativo è stato osservato anche nei livelli delle falde con particolare riferimento alla falda freatica di pianura che si presenta ovunque in netta ripresa e localmente anche in saturazione. Per le falde profonde, i cui tempi di ricarica sono caratterizzati da meccanismi più complessi e pertanto risultano generalmente più lunghi, occorrerà attendere ancora del tempo per osservare degli incrementi di volume rilevanti. Al momento, a scala Distrettuale si evidenzia un’importante ripresa dei volumi di risorsa idrica disponibile, sia rispetto all’ultimo aggiornamento dell’Osservatorio, sia rispetto al medesimo periodo dello scorso anno.

I volumi invasati nei Grandi Laghi sono prossimi al valore massimo consentito dalla regolazione, ad eccezione del Lago di Garda che, sebbene in ripresa, risulta ancora inferiore alle medie. Gli accumuli nivali sull’arco alpino centro-occidentale risultano essere tornati in linea con i valori tipici del periodo e localmente anche superiori alle medie (come Alpi Cozie e Graie). Le percentuali massime di invaso per i Grandi Laghi regolati sono: Lago di Como 73,6 %; Lago Maggiore 92%; Lago d’Iseo-Lago d’Idro: 84%; Lago di Garda: 65%.
Gli indici standardizzati, calcolati per le principali variabili (precipitazioni, temperature, portate ed evapotraspirazione), confermano nel breve e nel medio periodo (1 mese / 3 mesi) il netto cambio delle condizioni meteo-idrologiche rispetto a quelle che avevano caratterizzato il Distretto negli ultimi 16 mesi. In particolare, l’Indice Standardizzato delle Precipitazioni (SPI), calcolato ad un mese, identifica ampie aree del Distretto in condizioni metereologiche di “umidità moderata” o “umidità severa”.

La situazione in Romagna

Relativamente alla Romagna, il medesimo indice identifica condizioni meteorologiche di “umidità estrema”. Un netto miglioramento delle condizioni meteorologiche a scala di Distretto emerge anche dagli indici calcolati a tre mesi. L’Indice Standardizzato delle portate fluviali (SFI), calcolato negli ultimi 30 giorni, identifica per le sezioni principali del fiume Po (Piacenza, Cremona, Boretto, Borgoforte e Pontelagoscuro) una condizione idrologica di “siccità moderata”; il medesimo indice calcolato a fine aprile per le stesse sezioni identificava una condizione di “siccità estrema” con valori inferiori ai record storici di lungo periodo.

Per i prossimi 7-10 giorni sono previste condizioni meteo instabili, con precipitazioni diffuse e temperature prossime o inferiori ai valori tipici del periodo. Alla luce del quadro sin qui descritto, ci si appresta ad entrare nel periodo dell’anno in cui vi è maggior utilizzo della risorsa idrica in condizioni decisamente più favorevoli rispetto a quelle che si prospettavano fino a fine aprile. Ciò non toglie che localmente potrebbero comunque aversi condizioni di scarsità idrica in quanto per un recupero completo del deficit idrico sin qui maturato occorrerà comunque attendere una stagione autunnale ed invernale particolarmente umida.

Infine si evidenzia che nel territorio della Romagna, sebbene tutti gli operatori del settore siano impegnati per fronteggiare l’emergenza, si potrebbero verificare criticità legate all’utilizzo della risorsa a causa dei danni occorsi alle infrastrutture di distribuzione a seguito degli eventi alluvionali.

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