Un’espulsione di massa coronale (CME) ha colpito la Terra oggi, 10 maggio alle 01:10 ora italiana. L’impatto ha scatenato una tempesta geomagnetica classe G1 nell’immediato, ma sono comunque attesi ulteriori effetti mentre la Terra attraversa la scia fortemente magnetizzata della CME. Gli skywatcher ad alta latitudine potrebbero ammirare aurore in queste notti.
Prosegue la forte attività solare
Nel frattempo, il Sole non mostra segni di quiete: la macchia solare a polarità invertita AR3296 ha appena scatenato un doppio brillamento solare. Ecco le esplosioni a distanza ravvicinata catturate dal Solar Dynamics Observatory della NASA:
La radiazione ultravioletta estrema della doppia esplosione ha ionizzato la parte superiore dell’atmosfera terrestre, causando un blackout radio a onde corte sul Nord America e sull’Oceano Pacifico. I marittimi e gli operatori radioamatori potrebbero aver notato una perdita di segnale a frequenze inferiori a 25 MHz tra le 19:00 e le 21:00 UTC del 9 maggio, riporta il sito specializzato SpaceWeather.com, a cura dell’astronomo Tony Phillips. Questa esplosione ha anche scagliato una CME nello Spazio, forse verso la Terra: ulteriori aggiornamenti verranno forniti dallo Space Weather Prediction Center della NOAA.
Cos’è un brillamento solare (o flare)
I brillamenti solari sono le più violente esplosioni del Sistema solare, e si possono osservare anche su molte altre stelle: sono improvvisi aumenti di luminosità ben visibili nella bande dei raggi X, ma ci può essere emissione un po’ in tutte le bande, dal radio ai gamma. Nella banda X emette radiazione la corona solare, la parte più esterna dell’atmosfera del Sole, caratterizzata da tenue plasma a milioni di gradi. Durante i brillamenti, il plasma raggiunge temperature ben al di sopra dei 10 milioni di gradi e una luminosità che può superare quella dell’intera corona.
In ordine crescente di potenza, le classi sono A, B, C, M e X. Ogni classe è dieci volte più potente di quella precedente.
I flare hanno un andamento caratteristico della luminosità: un aumento repentino, seguito da una diminuzione molto più graduale. Non durano molto, da qualche minuto a qualche ora al massimo, e sono localizzati in piccole regioni sulla superficie del Sole.
Essendo canali magnetici chiusi che trattengono il plasma solare, queste regioni sono per lo più a forma di arco. A volte la forza del brillamento è tale da generare eruzioni solari, con nubi di plasma che vengono proiettate nello Spazio. I brillamenti sono più frequenti in periodi di alta attività solare, in presenza di intensi campi magnetici delle macchie. La causa dei flare viene fatta risalire a instabilità magnetiche, che accelerano particelle e liberano energia rapidamente, provocando l’aumento repentino della luminosità, seguito da un raffreddamento più graduale.
Cos’è un’espulsione di massa coronale
Un’espulsione di massa coronale (CME, acronimo dell’inglese coronal mass ejection) è un’espulsione di materiale dalla corona solare. Il materiale espulso, sotto forma di plasma, è costituito principalmente da elettroni e protoni: quando questa nube raggiunge la Terra può disturbare la sua magnetosfera.
Cos’è una tempesta geomagnetica
Quando sul Sole si verificano fenomeni di attività improvvisa e violenta, come i brillamenti, vengono emesse grandi quantità di particelle ad alta energia che viaggiano velocemente nello Spazio, a volte scagliate in direzione della Terra: questa corrente di particelle viene frenata e deviata dal campo magnetico terrestre, che a sua volta ne viene disturbato e distorto.
Quando avviene questo “impatto” la magnetosfera terrestre (la regione attorno alla Terra pervasa dall’azione del suo campo magnetico) subisce un forte contraccolpo che può causare blackout temporanei nelle reti elettriche o nei sistemi satellitari di comunicazioni. Una tempesta geomagnetica può spesso dare origine al suggestivo fenomeno delle aurore polari.