Tra cambiamenti climatici e mobilità sostenibile, Silvio Berlusconi come europarlamentare ha condotto in questi anni battaglie su tematiche divenute tanto attuali quanto più centrali nella più ampia agenda a dodici stelle. Nella veste di membro della commissione Affari esteri aveva presentato interrogazioni parlamentari su diversi argomenti tutti legati al Green Deal. L’ultimo, in ordine di notifica, quella sul sistema di certificati di emissioni noto come Ets. Era il 9 settembre 2022 quando ricordava che la guerra in Ucraina e le sue conseguenze geopolitiche avevano determinato “una significativa riduzione della disponibilità di gas” e che di conseguenza la produzione di energia si stava orientando maggiormente verso combustibili fossili come il carbone, che genera maggiori emissioni di CO2.
Da qui la richiesta di una “sospensione temporanea” delle regole Ue e della compra-vendita dei certificati. Preoccupazioni per le ricadute sul tessuto produttivo e le imprese figlie della sua natura di imprenditore, alla base anche della richiesta di interventi contro una presenza cinese in Italia e in Europa considerata troppo forte. Insomma, Berlusconi poneva, prima dello scoppio della guerra in Ucraina, la questione energetica e dell’indipendenza strategica di Italia e Unione europea.
Sempre in chiave energetica, nel più ampio ragionamento sulla necessità di un trasporto più moderno ed eco-compatibile, a settembre 2022 da notare come il costo del gas naturale liquefatto (Gnl) fosse aumentato a 0,70 euro a 3,5 euro al chilo, “creando danni incalcolabili al settore dell’autotrasporto”. Per rispondere a questi aumenti, Berlusconi aveva chiesto l’attivazione del Fondo per una transizione giusta (Just Transition Fund) così da destinare maggiori risorse alle aziende dell’autotrasporto che hanno investito in camion ecologici, insieme a misure di compensazioni per gli Stati membri più colpiti dalle mancate importazioni di gas dalla Russia.
Se nelle ultime settimane l’Italia è passata all’attenzione della cronaca e dell’attualità per l’ondata di maltempo che ha flagellato in particolare il nord del Paese, a luglio 2021 erano stati gli incendi in Sardegna a tenere impegnati politica e stampa. Di fronte alla dichiarazione dello stato d’emergenza, Berlusconi aveva chiesto di attivare il fondo di solidarietà dell’Ue, il meccanismo di protezione civile europea e “strumenti straordinari” per il sostegno dell’economia locale.