Brillamento “a sorpresa” sul Sole: blackout radio nel Golfo del Messico

Rilevato un leggero blackout delle trasmissioni radio a onde corte sul Golfo del Messico
MeteoWeb

La macchia solare AR3331 ha generato un’esplosione il 9 giugno (19:11 ora italiana), producendo un brillamento classe M2.5. Il Solar Dynamics Observatory della NASA ha catturato il lampo ultravioletto estremo (immagine di seguito). Un impulso di radiazione ha ionizzato la parte superiore dell’atmosfera terrestre: ciò, a sua volta, ha causato un leggero blackout delle trasmissioni radio a onde corte sul Golfo del Messico (mappa in alto).

I marittimi potrebbero aver notato una perdita di segnale a frequenze inferiori a 15 MHz per un massimo di 30 minuti dopo il flare, riporta il sito specializzato SpaceWeather.com, a cura dell’astronomo Tony Phillips.

brillamento sole 9 giugno

In precedenza, non si pensava che questa macchia solare potesse generare forti brillamenti solari. AR3331 potrebbe avere qualche asso nella manica mentre si rivolge verso la Terra questo fine settimana.

Cos’è un brillamento solare (o flare)

I brillamenti solari sono le più violente esplosioni del Sistema solare, e si possono osservare anche su molte altre stelle: sono improvvisi aumenti di luminosità ben visibili nella bande dei raggi X, ma ci può essere emissione un po’ in tutte le bande, dal radio ai gamma. Nella banda X emette radiazione la corona solare, la parte più esterna dell’atmosfera del Sole, caratterizzata da tenue plasma a milioni di gradi. Durante i brillamenti, il plasma raggiunge temperature ben al di sopra dei 10 milioni di gradi e una luminosità che può superare quella dell’intera corona.
In ordine crescente di potenza, le classi sono A, B, C, M e X. Ogni classe è dieci volte più potente di quella precedente.
I flare hanno un andamento caratteristico della luminosità: un aumento repentino, seguito da una diminuzione molto più graduale. Non durano molto, da qualche minuto a qualche ora al massimo, e sono localizzati in piccole regioni sulla superficie del Sole.
Essendo canali magnetici chiusi che trattengono il plasma solare, queste regioni sono per lo più a forma di arco. A volte la forza del brillamento è tale da generare eruzioni solari, con nubi di plasma che vengono proiettate nello Spazio. I brillamenti sono più frequenti in periodi di alta attività solare, in presenza di intensi campi magnetici delle macchie. La causa dei flare viene fatta risalire a instabilità magnetiche, che accelerano particelle e liberano energia rapidamente, provocando l’aumento repentino della luminosità, seguito da un raffreddamento più graduale.

Cos’è una tempesta geomagnetica

Quando sul Sole si verificano fenomeni di attività improvvisa e violenta, come i brillamenti, vengono emesse grandi quantità di particelle ad alta energia che viaggiano velocemente nello Spazio, a volte scagliate in direzione della Terra: questa corrente di particelle viene frenata e deviata dal campo magnetico terrestre, che a sua volta ne viene disturbato e distorto.
Quando avviene questo “impatto” la magnetosfera terrestre (la regione attorno alla Terra pervasa dall’azione del suo campo magnetico) subisce un forte contraccolpo che può causare blackout temporanei nelle reti elettriche o nei sistemi satellitari di comunicazioni. Una tempesta geomagnetica può spesso dare origine al suggestivo fenomeno delle aurore polari.

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