Il dibattito sul cambiamento climatico alimenta da sempre un acceso confronto scientifico, ma negli ultimi anni è degenerato in una sorta di dottrina del pensiero unico fortemente sbilanciato sulle teorie più catastrofiste secondo cui i cambiamenti in atto sarebbero certamente determinati dalle attività umane e porterebbero l’umanità verso la fine. A fronte delle tesi dei catastrofisti, però, ci sono anche quelle degli “scettici”, che spesso e volentieri – pur essendo molto autorevoli – vengono ignorati dai media e dai decisori politici.
Gli “scettici” si oppongono alla dottrina catastrofista con solide basi scientifiche ampiamente documentate in letteratura: non sono affatto dei “negazionisti” – come erroneamente vengono etichettati – del cambiamento climatico. Non negano affatto i cambiamenti in atto, ma li considerano in una cornice di normalità storica. Pongono dubbi sulla reale incidenza delle attività umane in questi cambiamenti, e soprattutto invitano ad avere cautela sugli effetti del cambiamento climatico che non si riveleranno – secondo loro – così catastrofici come vengono dipinti, anche alla luce delle numerose profezie allarmiste già smentite dai fatti negli ultimi decenni.
In Italia c’è un autorevolissimo gruppo di questi scienziati che da anni si batte per avere ascolto e ripristinare una corretta informazione scientifica sul clima, che significa anche dotare la politica degli elementi necessari ad evitare scelte compromettenti dal punto di vista socio-economico. Da anni, infatti, questi scienziati propongono una visione alternativa rispetto a quella dominante, ma fortemente basata sulla scienza.
Tra questi scienziati c’è anche il professor Mario Giaccio, docente di Economia delle Fonti d’Energia all’Università di Chieti-Pescara, dov’è stato anche Preside della Facoltà di Economia. Scienziato di altissimo livello, Giaccio ha scritto il bellissimo libro “Il climatismo: una nuova ideologia” e oggi su MeteoWeb pubblichiamo un preziosissimo documento che ha realizzato tramite otto grafici. In questi grafici, il professore evidenzia sinteticamente alcuni andamenti storici di rilevanza mondiale per l’umanità (l’inverdimento del pianeta, le disponibilità alimentari, la povertà, la speranza di vita, ecc.) che contraddicono il catastrofismo climatico.
I dati scientifici, infatti, dimostrano che a fronte di una narrazione catastrofista del cambiamento climatico, evidenziato come il male assoluto della Terra, al contrario il nostro Pianeta sta sempre meglio, è sempre più verde, fertile e produttivo, tanto che gli esseri umani nonostante siano sempre di più, stanno anche sempre meglio, sono più ricchi e longevi rispetto al passato, e vivono in modo sempre meno traumatico il loro rapporto con la natura, tanto che i fenomeni meteo sono sempre meno estremi e distruttivi: