Filippo Facci in un articolo su “Libero” scrive: “Nelle scuole ormai insegnano che ‘l’effetto serra è creato dall’uomo‘ e anche in Parlamento chi eccepisce diventa ‘negazionista‘; segno che mancano proprio le basi. Negazionista è chi nega un surriscaldamento che indubbiamente c’è, i dati non mentono: ma il gas serra (CO2, anidride carbonica) è prodotto per il 41% dagli oceani, per il 27% dal suolo e per un altro 27% dalla vegetazione, a cui vanno aggiunti i vulcani e la respirazione degli animali, noi compresi. Parentesi: l’Amazzonia non è il polmone verde del Pianeta, perché consuma interamente l’ossigeno che produce: il suo ruolo è fungere da condizionatore della Terra, inviare cioè umidità e calore alle alte latitudini: per questo è impossibile fotografarlo dallo spazio. Le vere artefici dell’ossigenazione sono le diatomee marine, microrganismi che agiscono per fotosintesi: viste dai satelliti, sono quelle correnti verdognole che insieme ad altri organismi formano il plancton e ci tengono in vita. Se gli studi seri fossero anche letti, si scoprirebbe che il vero dibattito è quanto è modesto il carico umano di CO2 possa influenzare un riscaldamento comunque in atto: ma una qualsiasi lieve modificazione naturale dello scambio tra oceani e atmosfera lo farebbe crescere in misura molto maggiore di quello che noi saremmo in grado di provocare. Solito consiglio: studiare. Poi i gas serra abbassiamoli, per carità”.