Campi Flegrei, De Siena:” Improbabile la risalita del magma”

Il professor De Siena parla di "una intensificazione dell'attivita' freatica, con allargamenti delle zone di apertura di bocche verso le zone della caldera est, piu' deboli da un punto di vista strutturale"
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“Non ricordo un solo studio, ad oggi, che preveda arrivo di magma in superficie a partire dalle risposte geofisiche della caldera, e gli autori sono stati chiari nell’escludere questa eventualita’, almeno a breve termine”. Cosi’ Luca De Siena, professore in Geofisica e Vulcanologia presso la Johannes Gutenberg University Mainz, ed esperto delle vicende vulcaniche dell’area dei Campi Flegrei, ha commentato il dibattito scaturito da un recente studio a firma di ricercatori dell’University College London (Ucl) e dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), apparso su ‘Communications Earth and Environment’ di Nature, secondo il quale il susseguirsi degli episodi di sollevamento degli ultimi decenni ha causato un progressivo indebolimento nella crosta della caldera dei Campi Flegrei, rendendone maggiormente possibile la rottura nei prossimi anni.

“Quello che sembra interessante nel lavoro e’ la connessione stabilita tra deformazione e localizzazione/magnitudo dei terremoti, che permette una stima dell’attivita’ sismica futura del vulcano – aggiunge il professore – ci sono altre stime e tantissimi altri parametri, altrettanto validi che sono interpretati differentemente; gli stessi dati di deformazione potrebbero portare a conclusioni diverse se si considerassero altre teorie o approssimazioni. Comunque ritengo le tesi dello studio molto attendibili”.

Cio’ non significa che i Campi Flegrei siano necessariamente vicino ad una eruzione, ma solo che sia probabile: il professore parla di “una intensificazione dell’attivita’ freatica, con allargamenti delle zone di apertura di bocche verso le zone della caldera est, piu’ deboli da un punto di vista strutturale”.

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