Un potenziamento dei sistemi di monitoraggio dei Campi Flegrei verrà attuato nelle prossime settimane dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) per studiare meglio la dinamica del vulcano che dopo 11 anni di allerta gialla continua a essere un ‘sorvegliato speciale’. Lo riferisce il Presidente dell’INGV, Carlo Doglioni, a margine di un workshop scientifico all’Auditorium di Bagnoli Futura a Napoli. “Questa giornata di approfondimento era già programmata da mesi, ma il caso vuole che sia caduta proprio a pochi giorni dalla scossa di magnitudo 3.6 registrata nella caldera del Campi Flegrei”, afferma Doglioni.
“Insieme al Dipartimento della Protezione Civile abbiamo fatto questo incontro per valutare come implementare le reti di monitoraggio chimiche, geodetiche, sismologiche, per avere informazioni sempre più precise sullo stato del vulcano, che essendo attivo in un’area estremamente popolata richiede la massima attenzione. È un sorvegliato speciale”, ha aggiunto.
Alcuni dati
Durante il workshop i ricercatori hanno affrontato svariati aspetti: non solo le reti di monitoraggio nella parte sommersa della caldera, ma anche lo studio delle deformazioni del suolo e del costruito mediante tecniche satellitari e la capacità previsionale a breve termine delle eruzioni.
885 terremoti negli ultimi 45 giorni, 50 terremoti al giorno raggruppati in sciami oltre i 3km di profondità, le emissioni di CO2 dalla Solfatara sono di circa tremila tonnellate al giorno e al rione Terra si registrano deformazioni del suolo di circa 15 millimetri al mese, in particolare al rione Terra. Sono solo alcuni dati emersi dal workshop scientifico. “Non allarmiamo la popolazione – ha spiegato Luigi Manzoni, sindaco di Pozzuoli – perché è vero che il bradisismo si sta facendo sentire maggiormente negli ultimi mesi ma non sembra destare grandissime preoccupazioni. La gente deve sapere che il fenomeno è monitorato 24 ore al giorno dalle migliori professionalità e competenze per tenere sotto controllo un fenomeno che è unico al mondo”.