Sul “Resto del Carlino“, si ritorna a parlare dei vaccini anti-Covid-19. Un medico di base, nel periodo in cui il vaccino era obbligatorio, aveva firmato un’esenzione dal vaccino anti Covid. Per la Procura questo certificato era, in realtà, falso. Il medico di base di Pesaro, Massimo Del Bene era stato sottoposto a processo, ma ieri è stato assolto con formula piena, nonostante la richiesta di condanna da parte della Procura.
Ma risaliamo ai fatti: come si legge sul “Resto del Carlino“, uno dei suoi pazienti, dipendente di una ditta di utensili di Pesaro, gli aveva richiesto l’esenzione perché soffriva di una grave forma di dermatite atopica, una malattia autoimmune che temeva potesse avere reazioni avverse, con serie complicanze per la sua salute. Il medico aveva ponderato la sua situazione clinica e aveva l’esenzione, che il datore di lavoro non aveva accettato, e aveva fatto denuncia in Procura.
L’accusa di falso per aver firmato un’esenzione da vaccino anti Covid-19
Secondo l’accusa, la patologia autoimmune, di cui soffriva quel paziente, non rientrava tra quelle previste dalle circolari per l’esenzione e dunque non poteva giustificare un’esenzione vaccinale. Il medico, quindi, aveva commesso un falso, secondo il PM ed era stato condannato (con decreto penale) al pagamento di 200 euro. Tuttavia, il dottore si era opposto e si era aperto regolare processo.
“Quelle circolari non erano vincolanti – ha dichiarato Del Bene durante la seduta penale – E, in scienza e coscienza, ho fatto un bilanciamento rispetto alle controindicazioni e ho valutato di esentarlo. Bilanciamento che faccio anche quando prescrivo il cortisone”. Il giudice Franco Tetto gli ha domandato il numero delle esenzioni che avesse firmato nel periodo della pandemia. “Una ventina” è stata la risposta del medico che ha ammesso che in quel periodo era molto complesso lavorare, e le pressioni dei pazienti in merito alle esenzioni da vaccino lo avevano messo a tal punto in difficoltà che aveva deciso di dimettersi da medico di base: “Ero bersagliato da gente che voleva farsi esonerare a tutti i costi, ma io lo facevo solo se c’erano davvero delle patologie che giustificassero l’esenzione. Ho esonerato solo sulla base di esami”.
Quel certificato in realtà “era più che leggittimo”
Come si può leggere ancora su “Il resto del Carlino“, secondo il medico quel paziente soffriva di una malattia incompatibile con il siero contro il coronavirus. A tal proposito, il suo avvocato, Isabella Giampaoli, ha presentato uno studio sulle controindicazioni per la dermatite atopica. “Ho agito sulla base di un principio di precauzione – ha affermato Del Bene – un farmaco non testato può essere pericoloso su un soggetto che ha determinate patologie come ce l’aveva il mio paziente”.
“Quel certificato era più che legittimo – ha spiegato l’avvocato Giampaoli – tenuto conto che quella patologia c’era, del principio di precauzione e della valutazione dei rischi – benefici e delle ricerche sulle reazioni avverse dei farmaci erogati. Ma non solo. Quella circolare ministeriale, che non ha un valore giuridico di fonte e non è vincolante, parlava di vaccini anti covid. Il vaccino anti covid non esiste in quanto, come dice Aifa, tutti i farmaci erogati sono sieri genici sperimentali. Quindi il reato non esiste”. Il giudice lo ha assolto. “Sarà interessante leggere le motivazioni – conclude l’avvocato Giampaoli – di sicuro questa sentenza, tra le prime in Italia, è molto importante e dà un orientamento di cui non si potrà non tenere conto in tanti casi simili a quello in cui si è trovato il mio assistito”.