L’ex ministro della Sanità britannico Matt Hancock si è ripetutamente scusato nel corso della sua audizione davanti all’inchiesta pubblica indipendente sul Covid-19, in corso nel Regno Unito per fare piena luce sulla risposta e la gestione della pandemia da parte delle autorita’, dichiarando senza mezzi termini l’impreparazione del governo nell’affrontare l’emergenza scatenata dal coronavirus.
“Il fallimento principale che ha ostacolato la risposta del Regno Unito, comune al resto del mondo occidentale, è stata la decisione esplicita che non sarebbe stato possibile fermare la diffusione di una nuova pandemia”, ha affermato Hancock, che nel 2020 da titolare della Sanità era stato il fautore di una strategia il più possibile prudente e del ricorso al lockdown rispetto alla prima opposizione ad adottare misure restrittive estreme da parte dell’allora premier conservatore Boris Johnson. Per l’ex ministro, gli interventi per rallentare la diffusione di una pandemia come “tamponi, antivirali e tracciamento dei contatti” non hanno avuto la necessaria priorità e “abbiamo dovuto costruirle da zero” quando il coronavirus ha iniziato a diffondersi nel Regno.
Secondo Hancock, rimasto in carica fino al giugno 2021, nel momento più difficile la priorità era diventata quella di trovare un posto dove seppellire i morti. Nell’audizione si è detto “profondamente dispiaciuto per l’impatto” della mancanza di preparazione e per “ogni morte” durante la pandemia. Hancock, una figura politica del partito di maggioranza travolta da polemiche e scandali inclusa una criticatissima partecipazione a un reality show che ha contribuito a minarne ulteriormente la credibilità.