Oggi gli Stati membri dell’Ue, con il sostegno della Commissione europea e dell’Enisa, l’Agenzia dell’Ue per la sicurezza informatica, hanno pubblicato una seconda relazione sullo stato di avanzamento dell’attuazione del toolbox dell’Ue sulla sicurezza informatica del 5G. “Nell’ambito della sua politica di cybersicurezza aziendale e in applicazione del 5G cybersecurity toolbox, la Commissione adottera’ misure per evitare l’esposizione delle sue comunicazioni aziendali alle reti mobili che utilizzano Huawei e Zte come fornitori, adottera’ le opportune misure di sicurezza per non acquistare nuovi servizi di connettivita’ che si basano su apparecchiature di questi fornitori e collaborera’ con gli Stati membri e gli operatori di telecomunicazioni per garantire che questi fornitori siano progressivamente eliminati dai servizi di connettivita’ esistenti dei siti della Commissione”, si legge in una nota dell’esecutivo Ue.
Nella sua comunicazione, la Commissione sottolinea le sue forti preoccupazioni per i rischi posti da alcuni fornitori di apparecchiature di comunicazione per reti mobili alla sicurezza dell’Unione. “La Commissione ritiene che le decisioni adottate dagli Stati membri per limitare o escludere Huawei e Zte dalle reti 5G siano giustificate e conformi al 5G toolbox. Coerentemente con tali decisioni e sulla base di un’ampia gamma di informazioni disponibili, la Commissione ritiene che Huawei e Zte rappresentino di fatto rischi materialmente piu’ elevati rispetto ad altri fornitori 5G”, continua la nota.
“Sulla base della propria valutazione, che e’ coerente con quella di alcuni Stati membri, la Commissione esorta i paesi Ue che non hanno ancora attuato il toolbox ad adottare con urgenza le misure raccomandate, per affrontare efficacemente e rapidamente i rischi posti dai fornitori individuati”, prosegue poi il comunicato della Commissione europea.
Sicurezza delle reti 5G
“La sicurezza delle reti 5G e’ essenziale. Si tratta di infrastrutture critiche di per se’ e per altri settori che dipendono da esse, come l’energia, i trasporti, la sanita’ e la finanza”, ha dichiarato il commissario europeo per il Mercato interno, Thierry Breton, in un punto stampa a Bruxelles. “A distanza di 3 anni dall’adozione del toolbox per la sicurezza delle reti 5G, quasi tutti gli Stati membri hanno recepito le raccomandazioni del toolkit nella loro legislazione nazionale. In altre parole, ora possono decidere di limitare o escludere i fornitori sulla base di un’analisi del rischio di sicurezza. Ad oggi, pero’, solo 10 di essi hanno utilizzato queste prerogative per limitare o escludere i fornitori ad alto rischio”, ha aggiunto Breton.
“Oggi gli Stati membri hanno approvato all’unanimita’ la seconda relazione sull’attuazione del pacchetto di strumenti di sicurezza 5G. Da parte nostra, la Commissione applichera’ i principi del toolbox 5G ai propri appalti di servizi di telecomunicazione, per evitare di esporsi a Huawei e Zte. Siamo stati in grado di ridurre o eliminare le nostre dipendenze in altri settori, come quello energetico, in tempi record, quando molti pensavano che fosse impossibile”, ha proseguito il commissario europeo.
“La situazione con il 5G non dovrebbe essere diversa: non possiamo permetterci di mantenere dipendenze critiche che potrebbero diventare un’arma contro i nostri interessi. Sarebbe una vulnerabilita’ troppo grave per la nostra sicurezza comune. Invito quindi tutti gli Stati membri dell’Ue e gli operatori di telecomunicazioni ad adottare le misure necessarie senza ulteriori ritardi”, ha concluso Breton. Situazione critica nella zona alluvionata di Faenza a causa dell’argilla esondata dai fiumi che hanno rotti gli argini, e che consolidandosi ha “cementato” di fatto le fogne. Lo ha dichiarato Daniele Morini, segretario regionale della Fimmg Emilia Romagna, in un intervento alla web tv della Federazione del Lazio in cui e’ stato trattato il problema dell’emergenza sanitaria nelle zone alluvionate.
“Oltre ai problemi sanitari inerenti l’acqua stagnante – ha riferito Morini – si e’ aggiunto quello dell’argilla trasportata dai fiumi che, non sono esondati, ma hanno rotto proprio gli argini, portando l’acqua fino a 9 metri travolgendo tutto, ora le strade sono sgomberate ma resta il problema delle fogne “cementate” in quanto l’argilla a differenza del fango tende a consolidarsi ed ha reso inutilizzabile la rete”.
Ma non solo, anche i caveau delle banche si sono allagati: “Avevo una cassetta di sicurezza – racconta – l’ho aperta e dentro c’era un mattone duro di argilla con all’interno i miei beni preziosi. Tutti parlano del fango ma l’argilla e’ cosa diversa perche’ impregna i mobili che diventano inutilizzabili, seccandosi lascia nell’aria un pulviscolo che crea problemi respiratori, e indurendosi cementifica tubature e zone allagate. Gli studi medici sono stati lesionati solo in parte il problema era solo la mancanza di energia elettrica nei primi giorni, ora la situazione si e’ normalizzata, ma ogni temporale l’acqua nelle strade risale proprio perche’ abbiamo le fogne cementificate”.