Un nuovo laboratorio volto a promuovere l’innovazione nella ricerca solare per un valore di 77 milioni di dollari è stato istituito presso l’Università nazionale di Singapore (Nus). Il progetto mira a ottimizzare l’efficacia delle celle solari e ridurne il costo di almeno il 30% per ottimizzarne la commercializzazione. Il progetto rientra nello schema del Singapore Green Plan che aspira a distribuire almeno 2 gigawatt di picco di energia solare entro il 2030, che equivale al fabbisogno annuale di elettricità di circa 350.000 famiglie.
Per raggiungere questo obiettivo bisognerebbe aumentare l’efficienza dei pannelli solari attraverso l’uso di celle solari tandem, il che significa porle una sopra l’altra. Lo strato superiore sarà costituito da perovskite, una famiglia di composti cristallini noti per il basso costo di produzione e l’elevata efficienza di conversione dell’energia, con il silicio come cella inferiore. Un pannello solare è solitamente realizzato in silicio e comprende celle solari o fotovoltaiche, con ciascun pannello contenente da 36 a 144 celle.
I migliori pannelli solari sul mercato hanno un tasso di efficienza del 24-25%, con le celle solari tandem, che misurano 1 cm per 1 cm, sono state in grado di raggiungere un’efficienza del 30%. Una delle sfide che il laboratorio sta cercando di affrontare è quella di aumentare le celle tandem in modo conveniente, con l’obiettivo di produrre la prima cella solare su larga scala al mondo entro il 2026. L’altra sfida è migliorare la durata della perovskite, poiché è sensibile all’umidità, cosa che influisce sulle sue prestazioni. Aumentare l’efficienza dei pannelli solari rafforzerà il business per il solare fotovoltaico e contribuirà a promuovere l’adozione più ampia dell’energia solare, fondamentale per la spinta alle energie rinnovabili di Singapore, ha affermato il ministro delle politiche economiche singaporeano, Heng Swee Kiat.