I previsori della NOAA affermano che una CIR (regione di interazione co-rotante) potrebbe colpire il campo magnetico terrestre oggi, 15 giugno. Le CIR sono zone di transizione tra flussi lenti e veloci di vento solare. Il plasma del vento solare si accumula in queste regioni, producendo strutture che a volte imitano le espulsioni di massa coronale (CME). Secondo il sito specializzato SpaceWeather.com, a cura dell’astronomo Tony Phillips, è possibile che si verifichi una lieve tempesta geomagnetica all’arrivo della nube di particelle cariche.
Cos’è la regione di interazione co-rotante (CIR)
Le CIR sono zone di transizione tra flussi veloci e lenti di vento solare: contengono onde d’urto e campi magnetici che spesso scatenano aurore. Le CIR sono come espulsioni di massa coronale (CME) in miniatura.
Cos’è il vento solare
I venti solari sono flussi di particelle cariche che fuoriescono dal Sole, dirigendosi nello Spazio. La NASA stima che questi eventi, in media, possono raggiungere velocità di circa 1,6 milioni di km/h. Provenendo dalla corona del Sole, l’atmosfera interna, i venti possono mescolarsi con il campo magnetico della Terra e innescare una serie di fenomeni, tra cui tempeste geomagnetiche, cioè disturbi della magnetosfera terrestre.
Cos’è una tempesta geomagnetica
Quando sul Sole si verificano fenomeni di attività improvvisa e violenta, come i brillamenti, vengono emesse grandi quantità di particelle ad alta energia che viaggiano velocemente nello Spazio, a volte scagliate in direzione della Terra: questa corrente di particelle viene frenata e deviata dal campo magnetico terrestre, che a sua volta ne viene disturbato e distorto.
Quando avviene questo “impatto” la magnetosfera terrestre (la regione attorno alla Terra pervasa dall’azione del suo campo magnetico) subisce un forte contraccolpo che può causare blackout temporanei nelle reti elettriche o nei sistemi satellitari di comunicazioni. Alle tempeste geomagnetiche è anche associato il ben noto fenomeno delle aurore polari.