A ridosso dell’apertura della stagione turistica per il Monte Fuji – accessibile solo d’estate visto che la maggior parte dell’anno la vetta è innevata – gli enti locali lanciano un appello: ridurre l’accesso del numero di visitatori consentito. Con la revoca delle restrizioni anti-Covid e in occasione del decimo anniversario dell’iscrizione del vulcano al Patrimonio mondiale dell’Unesco, le prenotazioni per i rifugi sono aumentate notevolmente.
Spaventati dal “numero senza precedenti” di escursionisti che tenterà di scalare la vetta, i responsabili locali hanno consegnato una lettera al governatore del dipartimento di Yamanashi (dove si trova il sentiero più utilizzato) per illustrare i possibili rischi dell’eccesso di affluenza. Oltre alla caduta di sassi, la preoccupazione è che ad avventurarsi nell’escursione possano essere scalatori senza preparazione: “Vogliamo davvero che prestino attenzione, ci sono morti ogni anno”, ha detto una responsabile della città di Fujiyoshida, uno dei comuni da cui è partito l’appello.
Oltre a ciò, avvertono i firmatari della lettera, coloro che non riescono a prenotare un rifugio potrebbero scegliere di scalare la montagna senza fermarsi, il che “potrebbe aumentare il rischio di mal di montagna e ipotermia”.