Hanno suscitato molte reazioni le parole pronunciate da Antonio Guterres, Segretario generale delle Nazioni Unite, sui combustibili fossili. Il 15 giugno scorso, Guterres ha affermato che i combustibili fossili sono “incompatibili con la sopravvivenza umana“. A seguito di un incontro con i gruppi della società civile, Guterres si è scagliato contro l’industria dei combustibili fossili che, a suo dire, sta “scambiando il futuro” con il denaro. Guterres li ha esortati ad allontanarsi “da un prodotto incompatibile con la sopravvivenza umana”. “Il problema non sono semplicemente le emissioni di combustibili fossili. Sono i combustibili fossili, punto“, ha detto.
Guterres ha accusato le compagnie di combustibili fossili di tradire le generazioni future e di minare gli sforzi per eliminare gradualmente i combustibili fossili. Guterres ha invitato l’industria a presentare un piano credibile per passare all’energia pulita “e allontanarsi da un prodotto incompatibile con la sopravvivenza umana”.
Nonostante l’appassionato ammonimento di Guterres sull’uso dei combustibili fossili, secondo quanto riferito da Breitbart News, le Nazioni Unite possiedono un’intera flotta di aerei e sono note per ospitare un sontuoso vertice annuale sul clima che attira fino a 400 jet privati.
Le reazioni
Non sono mancate le reazioni di quanti chiedono un approccio scientifico e soprattutto non catastrofista al tema del cambiamento climatico/riscaldamento globale. Ronald Stein, consulente politico sull’alfabetizzazione energetica per The Heartland Institute e The Committee for a Constructive Tomorrow e coautore del libro candidato al Premio Pulitzer “Clean Energy Exploitations”, per esempio, ha dichiarato: “Antonio Guterres ha un piano di riserva per sostituire gli oltre 6.000 prodotti per la società, oltre a produrre i carburanti per 50.000 jet che trasportano persone e prodotti e più di 50.000 navi mercantili per i flussi commerciali globali e i programmi militari e spaziali, che è tutto basato sulla fabbricazione di derivati dal petrolio greggio? Se Antonio ha la risposta, dovrebbe condividerla con il mondo, poiché 8 miliardi di persone (incluso Antonio) stanno popolando il mondo sulla base di ciò che viene prodotto dal petrolio greggio”.
Friends of Science Society: “Guterres è un ingannatore seriale”
Anche Friends of Science Society, gruppo indipendente di ingegneri e scienziati della terra, dell’atmosfera e del sole, che da 20 anni fornisce approfondimenti sulla scienza del clima, si è espressa riguardo alle parole pronunciate da Guterres. Friends of Science Society ha precedentemente chiesto a Guterres di dimettersi per simili commenti da “analfabeta energetico“. “Giocherellare con i mercati dell’energia da parte di attivisti e politici per il clima sta mettendo a rischio il cibo, le medicine e la civiltà umana”, sostiene Friends of Science. In un video pubblicato sul canale YouTube della società, Michelle Stirling, Communications Manager di Friends of Science Society, ha parlato dell’importanza dei combustibili fossili per la vita moderna, delle sfide del tentativo di cambiare i nostri sistemi energetici in un decennio e “dell’ipocrisia immorale degli attivisti del clima delle Nazioni Unite e dell’IPCC che in realtà dicono che “per combattere il cambiamento climatico, l’IPCC deve volare in angoli remoti del mondo”. La buona notizia è che NON c’è un’emergenza climatica e un nuovo rapporto di CLINTEL spiega perché”, sostiene Friends of Science Society.
Prima di iniziare la sua presentazione, Stirling definisce le parole di Guterres “ridicole e pericolose”, oltre a sottolineare come “fuorvia il pubblico sul cambiamento climatico”. Stirling definisce l’affermazione di Guterres come “allarmante e infondata”. Infatti, “se guardiamo all’aspettativa di vita a livello globale e per regioni del mondo dal 1770, possiamo vedere che va solo ad aumentare. La nostra aspettativa di via è aumentata, la qualità della vita è migliorata e i posti che sono migliorati di meno e hanno la longevità più breve sono in Africa, dove agli africani poveri vengono negati i combustibili fossili dall’Occidente”, afferma Stirling.
Senza combustibili fossili, non ci sarebbe la medicina moderna, prosegue la Communications Manager di Friends of Science Society. “L’elettricità è stata riconosciuta dal Dipartimento della Sanità del Regno Unito come il più vitale di tutti i servizi di infrastruttura perché senza di essa, la maggior parte degli altri servizi non funzionerebbe. Quindi no combustibili fossili, no elettricità, no medicina moderna”. Ma no combustibili fossili significa anche “no fertilizzanti, no produzione alimentare, no consegna di cibo, no conservazione del cibo”, ma anche “no energia elettrica”, prosegue. “Ovviamente, ci sono alcuni posti nel mondo dove c’è l’energia nucleare, l’idroelettrico, c’è un po’ di eolico e solare ma questo deve essere sostenuto al 100% dall’energia convenzionale. Quindi c’è bisogno dell’energia convenzionale per far funzionare eolico e solare sulla rete”, aggiunge Stirling.
No combustibili fossili significa anche “no eolico, no solare, no estrazione mineraria”. “L’estrazione mineraria consuma un’enorme quantità di combustibili fossili. Quindi se si farà estrazione mineraria cruciale per il nuovo futuro green per i veicoli elettrici, serviranno molti combustibili fossili”, viene spiegato. E “no elettricità significa no produzione, no internet, no cellulari, no conservazione del cibo. Quindi poi le persone dovranno vivere alla giornata come molte persone in Africa e qui è dove vediamo i tassi di mortalità perché le persone cucinano direttamente sulla fiamma utilizzando la biomassa”.
“La realtà è che i combustibili fossili sono vita”, afferma Stirling. “Nel 1800, utilizzavamo prevalentemente la legna e un po’ di carbone. Poi l’utilizzo del carbone è avanzato, quindi abbiamo ridotto l’utilizzo della legna perché il carbone era più efficiente”, spiega ancora Stirling, sottolineando come l’utilizzo delle rinnovabili sia ancora molto limitato rispetto a tutte le altre fonti energetiche. “Quindi non possiamo aspettarci che le rinnovabili sostituiscano carbone, gas naturale e petrolio. La realtà è che attualmente non c’è sostituto per i combustibili fossili. E nell’era della diplomazia climatica, il consumo globale di combustibili fossili è aumentato del 57% fino al 2017. E sarebbe impossibile arrivare ad emissioni zero entro il 2050”.
“L’affermazione di Guterres ha a che fare con la geopolitica energetica. I combustibili fossili non sono distribuiti uniformemente nel mondo”, sottolinea Stirling, illustrando dove si trovano i giacimenti di carbone, le riserve di petrolio e di gas naturale nel mondo e sottolineando dunque la necessità per alcuni Paesi di importare, perché non hanno tali risorse naturali nel proprio territorio. Nel frattempo, la Cina, con il suo piano Made-in-China 2025, intende “diventare il centro manifatturiero del mondo” per dieci settori chiave, come nuove tecnologie dell’informazione, macchine a controllo numerico, aerospazio, high-tech, ferrovie ad alta velocità, risparmio energetico, nuovi materiali, dispositivi medici, macchinari agricoli e apparecchiature elettriche. Per fare questo, la Cina “avrà bisogno di tutta l’energia e dei minerali delle terre rare che può ottenere”, dice Stirling, sottolineando l’enorme utilizzo di carbone da parte della Cina rispetto al resto del mondo.
“Quindi Guterres sta fuorviando il pubblico”, ribadisce la Communications Manager di Friends of Science Society, ricordando come in passato lo stesso Segretario Generale dell’ONU avesse parlato di “allarme rosso per l’umanità” in riferimento al rapporto del Working Group 1 dell’IPCC. “Semplicemente, questo non è vero. Perché nello stesso rapporto di cui parlava, i riferimenti a “crisi climatica” o “emergenza climatica” compaiono solo una volta nelle sezioni 1-4 rapporto del Working Group 1 sulla copertura mediatica del cambiamento climatico. La famosa crisi o emergenza climatica è un fenomeno mediatico e sociale, ma non scientifico”, puntualizza Stirling, che sottolinea come anche l’obiettivo 1,5°C sia un “obiettivo politico e non scientifico”.
“È immorale e disonesto”, continua Stirling, sottolineando come “questi ipocriti” volano in giro per il mondo per le loro conferenze sul clima da tenere “negli angoli remoti del mondo per combattere il cambiamento climatico” e come lo stesso Guterres abbia visitato 84 Paesi del mondo nei suoi viaggi come Segretario Generale dell’ONU. “Quindi, totalmente un gruppo di ipocriti”, ribadisce. “Antonio Guterres in realtà sta promuovendo la morte di milioni d persone. Non c’è una crisi climatica. Anche nel rapporto del Working Group 1, le menzioni di “emergenza climatica” e “crisi climatica” erano relative alla copertura mediatica. Guterres sta cercando di manipolare i Paesi in una sorta di auto-distruzione, perché le raccomandazioni e le richieste che sta facendo sono mortali per milioni di persone. È un ingannatore seriale. Il capo delle Nazioni Unite dice che i combustibili fossili sono incompatibili con la sopravvivenza umana. Vi ho appena dimostrato che è falso”, conclude Stirling, sottolineando come l’IPCC non lo abbia mai corretto, neanche dopo la lettera inviata da un gruppo di 1.500 scienziati sotto l’egida di Clintel.
Stirling cita anche il rapporto pubblicato dalla stessa Clintel, in cui sono stati riscontrati molti errori nel rapporto dell’IPCC e in cui si chiede che l’IPCC venga profondamente riformato oppure smantellato.