Il fumo dei molteplici incendi boschivi in Canada si è spostato questa settimana fino alla Norvegia, a migliaia di chilometri di distanza dai roghi. La segnalazione è stata fatta dal Nilu, Istituto norvegese per la ricerca climatica e ambientale. Da lunedì sono state misurate concentrazioni “molto basse” di particelle di fumo, in particolare presso la stazione di Birkenes, nel sud del Paese: lo ha dichiarato alla France Presse il ricercatore Nikolaos Evangeliou.
Da allora, le misurazioni sono variate a seconda dell’intensità degli incendi, della direzione del vento e delle precipitazioni. “Non vediamo alcun picco o aumento significativo (…) Quindi non vediamo alcun problema ambientale (in Norvegia) o un serio rischio per la salute“, ha aggiunto. In Canada, la situazione è considerata eccezionale dalle autorità in termini di numero di ettari bruciati in questo periodo dell’anno.
Le conseguenze degli incendi boschivi in Canada
L’intero Paese sta vivendo un anno senza precedenti: sono stati registrati circa 2.300 incendi boschivi e sono stati bruciati circa 3,8 milioni di ettari, un totale ben superiore alla media degli ultimi decenni. Anche la parte meridionale della Norvegia, come gran parte del resto del Nord Europa, sta vivendo una siccità più grave del solito. Nel sud-est del Paese non cade una goccia di pioggia da sedici giorni e i meteorologi non prevedono precipitazioni per i prossimi giorni. Da giovedì sono stati vietati tutti i fuochi all’aperto per tre settimane.