La rabbia di Bianchi: nella traccia maturità attacco nei miei confronti”

L'ex ministro dell'Istruzione Bianchi ha espresso tutta la sua frustrazione per una delle tracce della prova scritta della maturità, in cui i ragazzi dovevano riflettere su una lettera aperta pubblicata sulla stampa in merito al suo operato ai tempi della pandemia
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Una delle tracce della prima prova scritta delle prove di maturità invitava i ragazzi a riflettere su una lettera aperta, inviata dal mondo accademico e culturale nel 2021 indirizzata all’ex ministro Patrizio Bianchi, in cui i docenti chiedevano di ripristinare gli scritti all’esame di Stato durante la pandemia, per rendere l’esame “una verifica seria e impegnativa“. Nel corso di questa mattina, giorno della prima prova scritta degli esami di maturità, l’ex ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha dichiarato all’ANSA: “In questa traccia vedo un attacco diretto nei miei confronti e non ce ne era motivo: ho lavorato tutto l’anno, da ministro, con centinaia di docenti e milioni di famiglie per riportare i ragazzi a scuola durante la pandemia. Tra l’altro l’anno scorso la maturità è stata fatta con gli scritti. È stato fatto un errore a proporre questa traccia, anche dal punto di vista educativo. E la trovo pretestuosa dal punto di vista politico, perché vuole colpire tutti quelli che hanno lavorato per il bene della scuola”

“Nel 2021 – ricorda l’ex ministro dell’Istruzione – abbiamo fatto quello che era giusto e ragionevole, garantendo comunque, nonostante fossimo in piena pandemia, gli esami per tutti, come del resto ha scelto giustamente di fare quest’anno il ministro Giuseppe Valditara nelle zone alluvionate. Ho lavorato poi tutto l’anno con centinaia di docenti e milioni di famiglie per riportare i ragazzi a scuola e a giugno dello scorso anno abbiamo fatto degli esami scritti, proprio perchè i ragazzi avevano potuto frequentare le lezioni in presenza, sottoponendo ai maturandi una serie di ottime tracce”.

“Quindi oggi spingono i ragazzi a scrivere su una lettera che è stata poi è contraddetta dalla realtà, un fatto inesistente, dunque. Anche dal punto di vista educativo è sbagliato. Quella lettera, scritta da un un gruppo di persone autorevoli, non fu inivata neppure a me, formalmente non l’ho neppure ricevuta, fu mandata ad un giornale”. A scegliere le tracce, precisa il ministro, “è uno staff di esperti ma c’è una ordinanza specifica sulle tracce che firma il ministro dell’Istruzione”.

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