Spazio: stanotte il lancio della missione Spei Satelles con il messaggio del Papa

Il lancio della missione è programmato dalla base di Vandenberg, con un razzo Falcon 9
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In programma alle 23:19 ora italiana il lancio dello Spei Satelles, il Satellite della Speranza, costruito dagli studenti del Politecnico di Torino e operato dall’Agenzia Spaziale Italiana su iniziativa del Dicastero per la comunicazione del Vaticano, con il supporto dell’Apostolato digitale della Santa Sede. La missione Spei Satelles porterà nello Spazio il testo della preghiera “Statio Orbis” di Papa Francesco del 27 marzo 2020. Il lancio della missione è previsto dalla base di Vandenberg (VSFB) in California, con un razzo Falcon 9, il vettore in due stadi parzialmente riutilizzabile di SpaceX e sarà ospitato sulla piattaforma ION SCV-011ION, il carrier satellitare sviluppato, realizzato e gestito dall’azienda italiana D-Orbit, che effettua servizi di lancio e rilascio in orbita.

Spei Satelles, un messaggio di speranza per l’umanità

In piena pandemia, il 27 di marzo del 2020 Papa Francesco, da solo, sotto la pioggia, nel buio di quella sera, sale in piazza San Pietro per pregare con e per tutta l’umanità flagellata dal Covid, poi, entrando nel Tempio, prega e benedice tutto il Popolo di Dio, ovunque disperso, ma radunato nella speranza ed in preghiera col cuore in quella piazza. È la Statio Orbis.

A partire da quel giorno sono nate – per iniziativa del Dicastero per la Comunicazione, guidato dal Prefetto Paolo Ruffini e dal Segretario mons. Lucio Adrian Ruiz – diverse iniziative affinché questo evento non venisse dimenticato. Nel 2021 la pubblicazione del libro “Perché avete paura? non avete ancora fede”, ha racchiuso le parole e le immagini più importanti di quell’evento, significando la tenerezza e la benedizione che il Santo Padre aveva voluto far arrivare a tutta l’umanità in un momento di difficoltà esistenziale.

Poi – nel 2022 – il libro, in una edizione “mini” (10 x 8 cm) è stato depositato allo Svalbard Seed Volt nell’isola norvegese di Spitsbergen, inscritto come “seme di speranza”. E questo evento ha, a sua volta, segnato l’inizio di un progetto più grande, portato avanti con l’Instituto para el Diálogo Global y la Cultura del Encuentro – IDGCE, che ha come obiettivo istituire il 27 di marzo come Giornata Mondiale della Speranza.

Nel terzo anniversario della Statio Orbis e nel decimo anniversario del Pontificato, il Dicastero per la Comunicazione, ha lavorato con soggetti tra loro molto diversi per lanciare, insieme, un rinnovato segno di speranza; a partire da quel primo seme. E’ nato così un progetto, coordinato dal Segretario del Dicastero, Monsignor Lucio Adrian Ruiz, che ha coinvolto, il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), il Politecnico di Torino, l’Instituto para el Diálogo Global y la Cultura del Encuentro – IDGCE, l’Istituto Universitario Salesiano Venezia – IUSVE e l’Apostolato Digitale dell’Arcidiocesi di Torino: la missione spaziale “Spei Satelles”.

Il libro del Papa, “Perché avete paura? non avete ancora fede”, che porta il messaggio della Statio Orbis, è diventato, grazie al Consiglio Nazionale delle Ricerche ed in particolare all’attività dell’Istituto di fotonica e nanotecnologie coordinata dal dott. Andrea Notargiacomo, un “nanobook” (una lastra di silicio, di 2x2x0,2 mm), in cui è stato inciso il libro ad alta miniaturizzazione per mezzo di tecnologie di micro e nanofabbricazione. Per mettere in orbita, come segno e profezia di speranza, questo micro-manufatto, l’Agenzia Spaziale Italiana ed il Politecnico di Torino hanno lavorato poi in stretta sinergia. I giovani dell’Ateneo torinese, guidati dalla prof. sa Sabrina Corpino, hanno progettato e costruito a tempo di record un CubeSat 3U SpeiSat che potesse ospitare e custodire il nanobook. L’Agenzia Spaziale Italiana ha reso possibile il suo lancio e la messa in orbita bassa terrestre (Low Earth Orbit-LEO) ad un’altitudine di circa 525 km.

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