“Quest’anno sono cento anni dalla legge Serpieri, una delle legge più avanzate e non totalmente applicate, che aveva identificato le cause del dissesto idrogeologico e le strategie per contrastarlo, anche puntando sugli ambientalisti per eccellenza: gli agricoltori“. Così il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare Francesco Lollobrigida, intervistato da Bruno Vespa al forum ‘L’Italia che verrà’, alla Masseria Li Reni. Agli agricoltori, ha precisato, “spettava la manutenzione dei corsi d’acqua e fossati ma negli anni non è stata applicata una strategia per applicarla”. Su loro bisogna puntare visto che se è vero che “le alluvioni non sono evitabili, è anche vero che si possono evitare le conseguenze peggiori”. Dopo la recente alluvione in Emilia Romagna, ha proseguito il Ministro, “la nomina di Nicola Dell’Acqua come Commissario alla Siccità, nell’ultimo decreto è stata estesa per dargli competenze per valutare anche in generale l’assetto idrogeologico” e inquadrare in modo più ampio il problema degli effetti dei cambiamenti climatici “e prepararci al futuro“. Futuro che dovrà fare conti con la siccità. Per questo nel decreto acqua, ha concluso Lollobrigida, “abbiamo previsto la possibilità di utilizzare in agricoltura acque reflue, utilizzate per il 77% da Israele, mentre noi usiamo a questo scopo nella maggior parte acqua potabile”.