Sono ben sei le squadre all’opera contemporaneamente per chiudere entro giugno i lavori di sistemazione e risezionamento dell’alveo dell’Idice nei pressi del Ponte della Motta, a valle del punto in cui l’argine è collassato. Sono stati avviati il lavori del cantiere che punta a ripristinare il regolare scorrimento delle acque nel letto naturale del fiume, da cui era completamente uscito a causa dell’esondazione che ne aveva completamente modificato il tracciato.
Questa notizia è stata resa nota dai portavoce della Regione Emilia Romagna che rammentano che, nelle scorse settimane, era già stata creata una trafilatura, ossia una barriera di massi che costituisce l’ossatura del futuro e nuovo argine, per consentire contemporaneamente all’acqua di trafilare.
I lavori di sistemazione e risezionamento dell’alveo dell’Idice nei pressi del Ponte della Motta
Le opere in partenza interesseranno un tratto di 2 chilometri e mezzo tra i comuni di Budrio e Molinella, nel bolognese. E’ prevista l’asportazione di 80mila metri cubi di terreno, con l’obiettivo di garantire il deflusso per la portata estiva. Nel frattempo, continua a ridursi il livello delle acque nell’area allagata nei pressi in queste zone, dove le case sono state liberate da diversi giorni.
Fondamentale per lo scolo è l’apporto assicurato dai canali di bonifica Sesto Alto e Sesto Basso, che hanno una capacità di smaltimento di 40 metri cubi al secondo. Nell’ultima settimana, dal 3 giugno ad oggi, il livello è calato di ulteriori 60 centimetri. Si è quasi dimezzata, quindi, l’estensione ancora interessata dall’alluvione: da 2000 ettari iniziali ai 1200 attuali.
L’obiettivo di rimettere Indice nel suo corso naturale
”Tra i lavori per rimettere Idice nel suo corso naturale e le operazioni complessive di messa in sicurezza del territorio – dichiarano i sindaci Debora Badiali (Budrio) e Dario Mantovani (Molinella) – andiamo incontro a mesi in cui verrà messo in campo il massimo sforzo logistico necessario per garantire la sicurezza dei cittadini nel più breve tempo possibile. Ci è stato garantito il massimo impegno consci che il fattore tempo, la stagione estiva da sfruttare per l’esecuzione dei lavori, è fondamentale. In questi pochi giorni si è realizzato uno sforzo progettuale che in circostanze normali avrebbe richiesto mesi di lavoro e fin dalle prossime settimane ci sarà una progressiva intensificazione dei lavori necessari.”
”Si tratta di lavori particolarmente importanti e attesi dalle comunità: costituiscono il primo e fondamentale passo per l’avvio del ritorno alla normalità, perché preliminari alla ricostruzione dell’argine nel punto in cui è collassato – spiega Irene Priolo, vicepresidente con delega alla Protezione civile – Per accelerare al massimo le operazioni, saranno attive sei squadre ciascuna dotata di un escavatore: vogliamo giungere il prima possibile alla conclusione del cantiere”. La fine dei lavori di sistemazione del letto è prevista entro giugno.