Sulla costa messicana sono stati rinvenuti numerosissimi uccelli morti, dopo fenomeni simili in Perù e Cile. Questo fenomeno è causato molto probabilmente da un “riscaldamento delle acque dell’Oceano Pacifico“, come hanno reso noto le autorità locali. I ministeri dell’Agricoltura e dell’Ambiente, dopo le analisi, “hanno escluso la presenza” del virus AH5N1 responsabile dell’influenza aviaria e hanno stabilito che gli uccelli sono “morti di fame“, come emerge in un comunicato stampa congiunto. “La causa più probabile di questo evento epidemiologico è il riscaldamento delle acque dell’Oceano Pacifico, dovuto agli effetti del fenomeno climatico El Niño“, come si può leggere sempre sulla nota.
Secondo i ministeri, il riscaldamento della superficie dell’Oceano Pacifico sta facendo affondare i pesci più in profondità, impedendo agli uccelli di cacciarli. Il fenomeno meteorologico conosciuto come El Niño, solitamente associato a un aumento delle temperature globali, si verifica in media ogni due-sette anni e i suoi effetti si fanno già sentire, ha annunciato la scorsa settimana la National Oceanic and Atmospheric Administration degli Stati Uniti.