Le nubi di acido solforico nell’atmosfera di Venere non sono così corrosive per i biopolimeri come avevano ipotizzato gli scienziati planetari. Le basi di RNA e DNA sono risultate stabili nell’acido solforico alle temperature presenti nelle nuvole del pianeta: lo ha dimostrato un nuovo studio.
La temperatura sulla superficie di Venere si aggira sui +462°C, abbastanza calda da sciogliere il piombo e cancellare le molecole organiche. I suoi cieli, però, sono ricoperti da nubi perenni con temperature comprese tra 30°C e 70°C, il che ha incoraggiato le ipotesi sull’esistenza della vita lassù. Tuttavia, queste nuvole sono composte da acido solforico che è parecchio più acido di qualsiasi altro ambiente sulla Terra in grado di ospitare la vita.
“Nella scienza planetaria, le persone sono abbastanza certe che le biomolecole complesse non possano sopravvivere nell’acido solforico,” ha affermato Sara Seager, scienziata planetaria, presso il Massachusetts Institute of Technology, che ha guidato la ricerca. Affinché la vita esista, hanno spiegato gli studiosi, la complessa chimica organica deve essere in grado di formare biopolimeri informativi.
Tutte le basi di acido nucleico presenti in natura si sono dimostrate stabili nell’acido solforico a concentrazioni comprese tra l’80% e il 98% a temperatura ambiente. Anche un composto simile all’adenina utilizzato da alcuni virus, la 2,6-diaminopurina, era stabile, il che significa nessuna reattività o degradazione rilevabile dopo l’incubazione in acido solforico per un massimo di 2 settimane.
“Molti scienziati planetari rimarranno stupiti, ma i chimici potrebbero non essere così sorpresi,” ha sottolineato Seager. Il suo studio rileva che la raffinazione del petrolio si basa sull’acido solforico concentrato per elaborare il petrolio greggio, producendo composti organici, comprese le molecole aromatiche. Sebbene la spina dorsale di ribosio fosfato del DNA sia vulnerabile alla degradazione dell’acido solforico, i ricercatori statunitensi cercheranno ora un composto più stabile con caratteristiche simili per supportare l’idea che l’acido solforico concentrato su Venere possa sostenere la vita.
Diverse agenzie spaziali stanno pianificando missioni su Venere nei prossimi anni, alcune delle quali saranno in grado di analizzare le sue nuvole alla ricerca di segni di vita e restituire campioni dall’atmosfera del pianeta.