L’ obesità danneggerebbe la capacità del cervello umano di riconoscere il senso di sazieta’ al cibo, alterando in modo non reversibile le reazioni di aree cerebrali relative al senso sia della fame che di compensazione raggiunta mangiando. Ricercatori di Harvard hanno studiato 60 persone – 30 obese e 30 no – sottoponendole a risonanza magnetica cerebrale dopo che avevano assunto gli stessi cibi, tutti ricchi di grassi e zucchero, tramite tubo gastrico. I due alimenti danno usualmente e velocemente il senso di sazieta’.
Tra le persone normo-peso, la dopammina cerebrale che segnala soddisfazione e’ salita subito dopo essere stati nutriti, ma la stessa attività non e’ stata registrata tra gli obesi. L’area cerebrale dello ‘striato’ che induce il senso della fame e cosi’ della ricerca del cibo, ha invece diminuito la sua attivita’ appunto tra le persone snelle.
Ma lo stesso non e’ accaduto tra gli obesi. I ricercatori hanno condotto gli stessi test dopo che i pazienti obesi erano stati a dieta ed avevano perso il 10% di peso: nonostante cio’, le reazioni cerebrali non sono cambiate. “Il nostro studio – ha concluso l’ autrice principale, Caroline Apovian – dimostra che l’obesita’ e’ una malattia”.