Prevenire le malattie cardiache, indagine di comunità a Druino

Svolta un'indagine di comunità tra la cittadinanza di Duino Aurisina (Trieste). L'iniziativa rientra nell'ambito dello studio nazionale "Prevalenza delle malattie cardiovascolari"
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Con l’obiettivo di “rilevare l’epidemiologia e la prevalenza della malattia cardiache nella popolazione di ultrasessantacinquenni, descrivendone i profili di rischio e le patologie cardiovascolari che più frequentemente la colpiscono” è stata svolta dal 22 al 25 maggio un’indagine di comunità tra la cittadinanza di Duino Aurisina (Trieste), in collaborazione con il Comune e Asugi. L’iniziativa rientra nell’ambito dello studio nazionale “Prevalenza delle malattie cardiovascolari” ed è stata coordinata da Irena Tavcar e Marco Merlo della struttura complessa di Cardiologia dell’ospedale Cattinara di Trieste, diretta da Gianfranco Sinagra. Allo studio hanno partecipato 10 comuni in Italia, tra cui Duino. I risultati saranno presentati mercoledì 28 giugno alle 18 alla Casa della pietra di Aurisina.

In totale – riporta una nota – sono state valutate 199 persone, di cui il 62,8% donne, tutte residenti a Duino Aurisina e con un’età media di 70 anni. Tutti sono stati sottoposti ad attenta anamnesi, visita, elettrocardiogramma ed ecocardiogramma. Il 18,5% è risultato obeso, oltre il 50% è in trattamento per ipertensione arteriosa; il 32% assume statine. Pochi hanno avuto pregresse patologie cardiovascolari di tipo ischemico rappresentando “una medicina di comunità efficace e qualificata che sa diagnosticare precocemente condizioni a rischio, prevenendone l’approdo alla malattia conclamata. Rare le alterazioni all’elettrocardiogramma o le alterazioni valvolari significative all’ecocardiogramma.

Buona la percezione dichiarata della propria qualità della vita con un punteggio di 78.5/100 alla domanda su come ti senti oggi”. Infine, 9 persone sono “apparse meritevoli di ulteriore approfondimento per sintomi suggestivi di malattia coronarica, scompenso cardiaco, malattie valvolari o aritmie”. Si tratta, conclude la nota, di “un’iniziativa utile che ha coniugato scienza e servizio alle persone nel nome della prevenzione, stili di vita e attenzione all’attività fisica costante e alimentazione sana”.

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