Un nuovo progetto, unico nel suo genere, ha reso le pale eoliche compostabili grazie all’uso di bambù intrecciato, micelio fungino e biomassa di rifiuti agricoli. In questa missione pionieristica si è cimentata Valeria La Saponara, esperta di compositi polimerici e docente al Dipartimento di ingegneria meccanica e aerospaziale dell’Università della California di Davis, che negli USA ha formato un gruppo di ricerca per rimodulare le pale eoliche che, ad oggi, rimangono i componenti delle turbine più difficili da riciclare.
Naturalmente, il primo prototipo sarà testato per comprendere la velocità che può essere raggiunta e quanta potenza possa generare la pala eolica compostabile, ha spiegato La Saponara, che non appena sarà confermata la fattibilità tecnica per 1 kilowatt di potenza, inizierà a lavorare con le aziende per commercializzare il prodotto.
Perché rendere le pale eoliche compostabili?
Il ruolo del vento nelle rinnovabili ha la massima importanza, ma poiché questa fonte chiave di energia cresce, è necessaria una soluzione rispettosa dell’ambiente. Le pale delle turbine eoliche sono enormi: una singola pala è grande quasi quanto l’apertura alare di un Boeing 747. Le pale sono progettate per resistere a forti venti e condizioni meteorologiche, e durano circa 20 anni prima di essere ritirate o sostituite. La maggior parte sono costruite utilizzando una struttura composita di fibra di vetro/epossidica costruita su legno di balsa, che aggiunge stabilità e flessibilità. Le opzioni di riciclo, però, sono assai limitate, costose, e comportano l’impatto aggiuntivo dell’impronta di carbonio del trasporto.
Purtroppo, ad oggi, un gran numero di pale delle turbine eoliche dismesse finisce direttamente in discarica. Se ci riferiamo ai soli Stati Uniti, secondo un studio di recente pubblicazione, entro il 2050 più di 2 milioni di tonnellate di lame dismesse saranno inviate alle discariche. Sono dati impressionanti e allarmanti, se pensiamo che il volume complessivo di tutte le pale che dovrebbero essere ritirate entro il 2050 potrebbe raggiungere i 43 milioni di tonnellate.
L’impatto ecologico della produzione di pale eoliche
E c’è un altro problema da un punto di vista ambientale: l’uso del legno di balsa è un ulteriore impatto ecologico devastante. Non è noto al vasto pubblico che la rapida crescita del settore dell’energia eolica ha causato il disboscamento eccessivo nella foresta pluviale amazzonica dell’Ecuador. E’ un disastro ambientale immenso con conseguente deforestazione che va ad impattare sulle comunità indigene della regione.
Se l’obiettivo delle rinnovabili è produrre energia pulita, essa non deve inquinare l’ambiente e non deve causare la deforestazione, come ha spiegato l’esperta. Se stiamo producendo energia pulita, non è per disboscare la foresta pluviale amazzonica. Vogliamo essere buoni cittadini per tutti. La Saponara ha quindi immaginato una pala per turbina eolica compostabile costruita con bambù intrecciato, micelio e biomassa dai rifiuti agricoli della Central Valley della California al posto della fibra di vetro e del legno di balsa.