Secondo uno studio recente di Nature Communications, i bacini idrici a livello globale sono diventati sempre più vuoti negli ultimi 20 anni, nonostante un aumento del deposito totale dovuto alla costruzione di nuovi bacini. Sebbene i serbatoi globali abbiano una capacità totale molto minore rispetto ai laghi naturali, la loro regolazione del flusso rappresenta la più grande alterazione umana del ciclo idrologico in atto. Il XXI secolo è stato testimone di un enorme boom nella costruzione di dighe in Nord America e questa tendenza si è diffusa nel resto del mondo abitato. I bacini idrici tentacolari hanno migliorato fondamentalmente la nostra capacità di gestire le risorse di acqua dolce della Terra, ma hanno anche imposto effetti ambientali e sociali avversi. Il calo dei bacini idrici caratterizza soprattutto l’emisfero australe.
In particolare è a partire dal 1990 che si sono costruite centinaia di grandi nuove dighe in Asia, Africa e Sud America. Inoltre, oltre 3700 sono le dighe idroelettriche (ciascuna di capacità superiore a 1 MW) che sono in fase di progettazione o sono in costruzione a partire dal 2014, la maggior parte dei quali sono nei Paesi in via di sviluppo. Con la scarsità d’acqua intensificata da entrambi i cambiamenti climatici
e con l’aumento della domanda idrica, la disponibilità di acqua del serbatoio è essenziale per lo sviluppo sostenibile.
Il calo netto dei bacini idrici globali
Le operazioni di costruzione dei bacini idrici raramente sono coordinati tra i vari Paesi, nonostante quasi la metà
di tutte la Terra sia coperta dai bacini fluviali. Un maggior coordinamento potrà migliorare le decisioni future dei governi, relative alla gestione globale delle acque di superficie,
le condizioni di stoccaggio dei giacimenti, in particolare quelli
di nuova costruzione che dovrebbero essere attentamente valutate.
Tuttavia, le misurazioni in situ dello stoccaggio dei serbatoi spesso non sono condivisi a livello internazionale, soprattutto quelli fluviali. I modelli a terra e idrologici producono stime di stoccaggio incerte, in gran parte dovute alla mancanza di informazioni sulle operazioni di gestione del serbatoio. Collegando il monitoraggio della superficie del serbatoio e valori di elevazione, il telerilevamento satellitare fornisce una valida alternativa per il monitoraggio dello stoccaggio dei bacini.
Le stime più affidabili riguardano i bacini artificiali costruiti prima del 1999
Anche se recenti studi possiedono una quantificazione dei valori delle serie temporali delle superfici a lungo termine e delle variazioni stagionali di elevazione dei serbatoi globali, le stime affidabili dello stoccaggio si sono concentrati solo sui bacini artificiali costruiti prima del 1999. Vale la pena notare che ci sono molti benefici socio-economici per la costruzione di serbatoi (ad esempio, la generazione dell’energia idroelettrica, la riduzione delle inondazioni, l’approvvigionamento idrico ecc), ma i dati che sono stati oggetto di studio riguardano il rendimento idrico solo in termini di stoccaggio normalizzato dell’acqua.
Lo stoccaggio globale del serbatoio totale mostra un
aumento negli ultimi due decenni, con un valore medio di
4236,32±181,64 km3 e un tasso di crescita del 27,82±0,08 km3/anno. Tale aumento è dovuto principalmente alla costruzione di nuovi bacini idrici ad un tasso medio di 41,61 km3/anno. Si riscontra una tendenza del livello idrico nei bacini a livello globale negli ultimi venti anni.
Le cause della diminuzione dell’acqua nella Terra
Si prevede una diminuzione dell’acqua e un aumento significativo della domanda idrica. Pertanto, la diminuzione dei rendimenti di stoccaggio osservati nella costruzione di bacini persisterà probabilmente nel futuro con potenziali implicazioni per l’approvvigionamento idrico. I bacini idrici superficiali sono di fondamentale importanza per garantire la disponibilità idrica di fronte a una popolazione mondiale in crescita e a un clima che sta cambiando.
I serbatoi hanno migliorato la nostra capacità di gestire le risorse di acqua dolce della Terra ma hanno anche imposto effetti negativi ambientali e sociali. Tuttavia, la quantità di acqua disponibile nei bacini idrici e la tendenza corrispondente non sono stati quantificati su scala globale. Yao Li, Huilin Gao e colleghi hanno usato i dati satellitari per stimare le variazioni di stoccaggio di 7.245 bacini idrici situati in tutto il mondo tra il 1999 e il 2018.
La situazione critica nei Paesi in via di sviluppo
Gli esperti che hanno collaborato alla stesura dello studio hanno scoperto che lo stoccaggio globale del bacino idrico è aumentato ad un ritmo di circa 28 km³ all’anno, a causa delle nuove costruzioni. Nonostante la costruzione dei nuovi impianti, questi nuovi bacini non si stanno riempiendo quanto era stato previsto. A questo proposito, gli autori dello studio hanno rilevato che i livelli di stoccaggio dei bacini sono in diminuzione soprattutto in Sud America e in Africa, dove si sta registrando anche un aumento della domanda di acqua da parte della popolazione in crescita. Al contrario, i bacini situati nell’emisfero boreale, comprese le regioni del Nord America ed Europa, sono sempre più pieni.
I risultati suggeriscono che il problema delle risorse idriche che stanno terminando non può essere superata da sola continuando a costruire nuovi bacini e che sono necessarie nuove strategie gestionali (in particolare per quanto riguarda la regolamentazione dei bacini). I risultati offrono anche una nuova prospettiva per rivalutare i benefici socio-economici della costruzione di nuovi bacini idrici e forniscono una visione della tensione tra la crescente domanda di acqua e la diminuzione della disponibilità idrica nei Paesi in via di sviluppo.