Scienza: i cavalli moderni hanno “perso” le dita

Secondo uno studio inglese, i lontani antenati dei cavalli moderni avevano dita unghiate, invece di un unico zoccolo, e con l'evoluzione sono scomparse
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I cavalli moderni hanno perso le dita degli arti. Questa è la conclusione di uno studio dell’Università di Bristol, pubblicato su Royal Society Open Science. Secondo i ricercatori, i lontani antenati dei cavalli moderni avevano dita unghiate, invece di un unico zoccolo, poi scomparse nel tempo. Un gruppo internazionale di scienziati, provenienti da Regno Unito, Stati Uniti e Paesi Bassi, per scoprire che fine abbiano fatto le dita perdute, ha analizzato le impronte degli zoccoli, le ossa dei piedi dei cavalli moderni e i reperti fossili.

I ricercatori hanno scoperto che gli equidi evoluti, come i cavalli, gli asini e le zebre, a differenza dei loro antenati, come l’Hyracotherium dell’Eocene, che aveva piedi simili a quelli di un moderno tapiro con quattro dita davanti e tre dietro, ognuna dotata di uno zoccolo sottostante, hanno, un solo dito, il terzo, rimasto su ciascun piede racchiuso in uno zoccolo cheratinico a pareti spesse, con una parte triangolare sottostante alla suola, che funge da ammortizzatore.

Gli antenati dei cavalli moderni

Nei cavalli fossili più tardivi c’erano solo tre dita davanti e dietro; le dita in più, note come dita laterali, in questi cavalli, erano più piccole e più corte rispetto a quelle di un tapiro e probabilmente non toccavano il suolo in circostanze normali, ma potevano fornire un supporto in situazioni eccezionali, come lo scivolamento o un impatto violento“, ha spiegato Christine Janis, autrice e professoressa della Scuola di Scienze della Terra dell’Università di Bristol.

Le scoperte confermano la credenza che le dita dei piedi siano andate completamente perse nel corso dell’evoluzione, e non siano state in qualche modo mantenute all’interno dello zoccolo. Questa ipotesi si basa, in parte, sull’interpretazione delle impronte degli zoccoli di un cavallo a tre dita estinto, Hipparion, proveniente da Laetoli in Tanzania, che risale a circa 3,7 milioni di anni fa.

Sebbene l’idea che i cavalli moderni abbiano conservato tutte le loro dita originali come resti all’interno dello zoccolo sia una novità e quindi piuttosto attraente, è possibile dimostrare che non è corretta“, ha dichiarato l’autrice, la professoressa Christine Janis della Scuola di Scienze della Terra dell’Università di Bristol. Il gruppo di ricercatori ha anche dimostrato che i piedi dei cavalli con una sola punta hanno una forma diversa dall’alluce principale del piede dei cavalli con tre dita, che è rotondo anziché ovale, una differenza che potrebbe essere legata a diversità nella distribuzione del peso e all’habitat ecologico.

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