Seppie: la complessità della loro capacità di camuffarsi | FOTO

La complessità della capacità di camuffarsi delle seppie è dovuta ai cromotofori, ovvero delle cellule pigmentate all'interno della pelle che reagiscono all'ambiente
  • comportamento della seppia
    Particolare della testa di seppia (Sepia officinalis). L'occhio destro con la sua pupilla a forma di W sta guardando la fotocamera; le braccia sono a destra e il mantello a sinistra. Si noti la pigmentazione dell'animale, composta da punti (marrone scuro, giallo o rosso) che corrispondono ciascuno ad una cellula pigmentata specializzata chiamata cromatoforo. La dimensione di ogni cromatoforo può essere controllata dal cervello, in modo tale che l'animale possa cambiare il proprio modello per approssimare quello dello sfondo su cui si mimetizza. Fonte: Stephan Junek, Istituto Max Planck per la ricerca sul cervello
  • Comportamento della seppia
    Testa di seppia (Sepia officinalis). L'occhio destro con la sua pupilla a forma di W sta guardando la fotocamera; le braccia sono a destra e il mantello e la pinna a sinistra. Si noti la pigmentazione dell'animale, composta da punti (marrone scuro, giallo o rosso) che corrispondono ciascuno ad una cellula pigmentata specializzata chiamata cromatoforo. La dimensione di ogni cromatoforo può essere controllata dal cervello, in modo tale che l'animale possa cambiare il proprio modello per approssimare quello dello sfondo su cui si mimetizza. Fonte: Stephan Junek, Istituto Max Planck per la ricerca sul cervello.
  • Comportamento della seppia
    Dettagli delle braccia di una seppia (Sepia officinalis). Si noti la pigmentazione delle braccia, composta da punti (marrone scuro, giallo o rosso) che corrispondono ciascuno ad una cellula pigmento specializzata chiamata cromatoforo. La dimensione di ogni cromatoforo può essere controllata dal cervello, in modo tale che l'animale possa cambiare il proprio modello per approssimare quello dello sfondo su cui si mimetizza. Fonte: Stephan Junek, Istituto Max Planck per la ricerca sul cervello.
  • comportamento della seppia
    Dettagli delle braccia di una seppia (Sepia officinalis). Si noti la pigmentazione delle braccia, composta da punti (marrone scuro, giallo o rosso) che corrispondono ciascuno ad una cellula pigmento specializzata chiamata cromatoforo. La dimensione di ogni cromatoforo può essere controllata dal cervello, in modo tale che l'animale possa cambiare il proprio modello per approssimare quello dello sfondo su cui si mimetizza. Fonte: Stephan Junek, Istituto Max Planck per la ricerca sul cervello.
/
MeteoWeb

I meccanismi con cui le seppie riescono a camuffarsi, attraverso il controllo di milioni di cellule cutanee pigmentate, sono più complessi di quanto si pensasse in precedenza. Le osservazioni degli esperti sono state pubblicate in un articolo su Nature e suggeriscono che il sistema è altamente flessibile e adattabile. La ricerca fornisce nuove visioni su questo complesso processo fisiologico. Molte specie di cefalopodi sono in grado di camuffarsi, adattando il loro aspetto al loro ambiente. Questo comportamento coinvolge un sistema motorio che controlla l’espansione di diversi milioni di cellule pigmentate all’interno della pelle, noti come cromatofori. La generazione di schemi cutanei dipende dalla coordinazione istintiva di migliaia di motoneuroni che interpretano scene visive complesse, un meccanismo di cui abbiamo poca comprensione.

Gilles Laurent e i colleghi hanno studiato il comportamento mimetico nella seppia comune (Sepia officinalis) su sfondi naturali e artificiali, creando una raccolta di oltre 200.000 immagini che sono state utilizzate per mappare il processo di cambiamento di colore a una risoluzione a singola cellula. I dati di queste mappe indicano che ogni modello era molto dettagliato e che lo stesso sfondo poteva produrre una moltitudine di risultati diversi.

La capacità di camuffarsi delle seppie

Questi percorsi di camuffamento implicano una forma di feedback continuo e il camuffamento finale è stato il prodotto di “fasi successivi di correzione degli errori“, che indica che il processo è altamente adattabile e non segue ogni volta un percorso stabilito. L’eccezione a questa regola è stata durante lo “blanching“, un meccanismo di difesa in cui i cefalopodi impallidiscono in risposta a stimoli minacciosi. E’ stato osservato che questo processo avviene in modo estremamente rapido e diretto, e la memoria del camuffamento iniziale è stata nuovamente espressa una volta ritirata la minaccia.

Il comportamento di camuffarsi di molti cefalopodi si basa su una
valutazione visiva dell’ambiente circostante che attivano, usando milioni di cromatofori della pelle che sono controllati da motoneuroni situati nel cervello. I modelli di camuffamento sono categorizzabili
in tre modelli di classificazioni.

Le caratteristiche dei cromatofori

L’osservazione degli esperti di questo mimetismo nella seppia Sepia ofcinalis è stata effettuata attraverso migliaia di immagini su sfondi naturali e artificiali. I cromatofori potrebbero essere raggruppati nei comportamenti delle seppie sulla base della loro copertura durante il camuffamento. Questi componenti variano in forme e dimensioni, e si sovrappongono l’un l’altro. I componenti potrebbero anche essere difese dalla loro sensibilità alla frequenza spaziale. Infine, gli esperti hanno confrontato il camuffamento a lo sbiancamento, una reazione di schiarimento della pelle a stimoli minacciosi.

I risultati dello studio dipingono un quadro complesso del controllo del camuffamento. In primo luogo, esso è possibilmente coerente con l’alta risoluzione del motore dei cromatofori, i modelli cutanei erano composti da componenti o gruppi cromatofori, reclutati in modo indipendente alla loro sensibilità e alle loro risposte. Il sistema visivo della seppia deve quindi rappresentare la texture visiva in qualche dettaglio, probabilmente nei lobi ottici, e la strategia di camuffamento è adattativa rispetto all’ambiente.

Condividi