Spot lago di Garda senza acqua, esplodono le critiche

Ha generato una serie di critiche lo spot del lago di Garda con la barca sospesa, per sensibilizzare sul tema del cambiamento climatico
MeteoWeb

Ha generato una serie di critiche la campagna promossa dall’operatore energetico E.On Italia, per sensibilizzare gli italiani sugli effetti del cambiamento climatico, inaugurata con un’installazione sul lago di Garda dove si vede una barca sospesa sopra il livello attuale del lago per testimoniare dove un tempo arrivava l’acqua. L’allusione è ai 75 cm di profondità che le acque del lago hanno perso negli ultimi 4 anni. Barbara Mazzali, assessore a Turismo, Marketing territoriale, Design, Moda e Grandi Eventi di Regione Lombardia, prende una posizione critica sullo spot del Ceo, Frank Meyer.

Dopo la foto della barca sospesa su un Lago di Garda fintamente prosciugato dalla siccità, spopolano su Web e via i social, i video in cui il Ceo Italia della società energetica tedesca E.On, Frank Meyer sponsorizza la campagna “Make Italy Green” rilanciando immagini distorte del nostro splendido lago – osserva l’assessore -. Siamo tutti contro i cambiamenti climatici, questo è evidente, ma siamo sicuri che la società tedesca farebbe lo stesso spot sul Lago di Costanza, fino allo scorso anno in allarme siccità, tanto da dover recuperare barche arenate nella sabbia, oppure sul fiume Danubio, che, sempre lo scorso agosto nel mezzo del caldo record che colpì mezza Europa, riporto alla luce dozzine di navi dell’esercito tedesco affondate durante la Seconda guerra mondiale“.

E soprattutto “all’inizio dell’estate – continua Mazzali -, quando tanti turisti tedeschi sognano i laghi italiani, dal Garda a Como fino a Iseo, come mai E.On lancia questa campagna? Mai vorrei che per tutelare luoghi di interesse turistico “a casa propria“, qualcuno viene a “fare le pulci” ai Laghi concorrenti sotto mentite spoglie ideologiche“. “Si facciamo qualche domanda tutti i giovani Tik Toker che stanno rilanciando il video di E.On del Garda “malato di siccità” solo perché essere ambientalisti è “trendy” e attira “click”. E una volta di più chiediamoci: stiamo davvero facendo l’interesse regionale e nazionale? Oppure seguiamo le mode, ma a guadagnarci sono altri?”, conclude l’assessore.

Condividi