La Svezia abbandona l’agenda green e torna al nucleare: “abbiamo bisogno di un sistema energetico stabile”

Il parlamento svedese ha approvato un nuovo obiettivo energetico, passando da elettricità "100% rinnovabile" a elettricità "100% priva di combustibili fossili" e aprendo la strada al nuovo nucleare
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La Svezia sta abbandonando l’energia verde e sta tornando all’energia nucleare. Il Paese scandinavo ha appena inferto un duro colpo all’agenda climatica globalista, annullando i suoi obiettivi di energia verde. Il 20 giugno, infatti, il parlamento svedese ha adottato un nuovo obiettivo energetico, dando al governo il via libera per portare avanti i piani per la costruzione di nuove centrali nucleari. Cambiare l’obiettivo da elettricità “100% rinnovabile” a elettricità “100% priva di combustibili fossili” è la chiave del piano del governo per soddisfare un previsto raddoppio della domanda di elettricità a circa 300 TwH entro il 2040 e raggiungere zero emissioni nette entro il 2045.

Questo crea le condizioni per l’energia nucleare“, ha detto in parlamento il Ministro delle finanze Elisabeth Svantesson. “Abbiamo bisogno di più produzione di elettricità, abbiamo bisogno di elettricità pulita e abbiamo bisogno di un sistema energetico stabile“. Svantesson ha affermato che l’energia eolica e solare è troppo “instabile” per soddisfare il fabbisogno energetico della nazione. Invece, ha detto, il governo svedese sta tornando all’energia nucleare e ha abbandonato il suo obiettivo di una fornitura di “energia rinnovabile al 100%” per soddisfare il fabbisogno energetico della nazione. Vattenfall, l’utility statale svedese, prevede di costruire almeno due piccoli reattori modulari e di estendere la durata dei reattori nucleari esistenti nel Paese.

La decisione svedese è un passo importante, poiché riconosce implicitamente la scarsa qualità dell’eolico e del solare, che sono fonti di energia instabili, e fa parte di un crollo generale della fiducia nell’agenda delle energie rinnovabili sperimentata nei Paesi nordici e in Germania.

I Paesi europei sono sotto costante pressione da più direzioni per passare alle energie rinnovabili per raggiungere gli obiettivi dell’agenda verde del World Economic Forum (WEF). La visione del WEF è stata fortemente spinta dalle Nazioni Unite, dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), dall’Accordo sul clima di Parigi, dalla Banca mondiale.

Svantesson avverte le altre nazioni occidentali che spingono ciecamente l’agenda verde del WEF. Nelle “economie industrializzate sostanziali”, ha detto Svantesson, “solo un percorso nucleare è praticabile per rimanere industrializzati e competitivi“. La Svezia sta aprendo gli occhi davanti alla realtà dell’energia verde e alla stabilità e all’efficienza della finta “minaccia” dell’energia nucleare.

La coalizione di governo del paese, guidata dal Primo Ministro Ulf Kristersson, si è recentemente unita a 11 membri dell’Unione europea in un gruppo informale di Stati membri chiamato Nuclear Alliance, con l’obiettivo di rafforzare la cooperazione nella generazione di energia. La Svezia è già tra i leader mondiali nella transizione verso un’economia basata sull’energia pulita, con circa il 98% dell’elettricità generata da energia idroelettrica, nucleare ed eolica. Ha generato un record del 27% di elettricità dal vento a febbraio, battendo di poco il record del 26% stabilito a gennaio di quest’anno. Le tre centrali nucleari operative del Paese con sei reattori operativi hanno generato circa il 30% della produzione di elettricità della Svezia nel 2022.

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