“Nel 2022 l’Adamello, il ghiacciaio più imponente del Trentino, è arretrato di 140 metri contro i 10-15 metri annui degli anni scorsi”. Lo dice Cristian Ferrari, presidente della Commissione glaciologica della Società alpinistica tridentina, alla luce di uno studio iniziato nel 2016 e che ora potrà contare sul sostegno di Surgiva. “Lo scopo della ricerca era di capire, senza andare di persona sul posto a causa delle ampie superfici e dei luoghi poco accessibili, quanto la superficie dei nostri corpi ghiacciati stia diminuendo nel tempo, e le ricadute sull’ecosistema e sulla disponibilità di acqua – aggiunge Ferrari -.
Per arrivare alle conclusioni abbiamo utilizzato una serie di immagini dei satelliti ‘Sentinel’ dell’Ente spaziale europeo, dotati di apposite telecamere multispettrali. Le analisi sui vari spettri di colore hanno permesso di distinguere gli strati di neve, neve parzialmente compattata, ghiacci perenni e roccia, altrimenti invisibili all’occhio umano”. Per Ferrari i risultati sono allarmanti in quanto “se nel 2015 il ghiacciaio dell’Adamello si estendeva su 1.414 ettari di superficie, nel 2022 erano 1.373”. In cattivo stato di salute anche i ghiacciai di Lares che perso 95 ettari, La Mare con -49 ettari, Presanella con -52 ettari, Nardis con -35 ettari, Marmolada con -53 ettari.