Agenzia europea dell’Ambiente: estate a rischio inondazioni, siccità, ondate di calore

Secondo una nota dell'Agenzia europea dell'ambiente potrebbe essere un'estate caratterizzata da ondate di caldo più forti e lunghe nel Sud Europa e di inondazioni più frequenti nel Nord
MeteoWeb

Le prospettive dell’estate che è alle porte non sono delle migliori: c’è un alto rischio di ondate di caldo più forti e più lunghe nel Sud Europa e di inondazioni più frequenti ed estreme nel Nord. E’ stato reso noto  oggi da un nuovo data-set pubblicato dall ‘Agenzia europea dell’ambiente. Nell’Europa meridionale, in particolare, potremmo vivere più di 60 giorni durante i quali le condizioni meteo “sono pericolose per la salute umana“, come si può evincere dalla nota riassuntiva dell’Aea. Il sud dell’Europa, in particolare la penisola iberica, “sperimenterà un marcato aumento del numero di giorni con un elevato pericolo di incendio“.

“Non fa ben sperare” per la siccità nella maggior parte dell’Europa meridionale e occidentale l’inverno eccezionalmente secco. Le forti precipitazioni aumenteranno nella maggior parte dell’Europa, causando una maggiore incidenza di inondazioni, specialmente nell’Europa nord-occidentale e centrale. Infine, l’Agenzia UE avverte sui rischi di una diffusione maggiore di insetti che veicolano malattie, come la zanzara tigre che può trasmettere la dengue e per la quale l’Europa potrebbe diventare un hot-spot globale entro la fine del secolo, e la zanzara anofele, che trasmette la malaria.

Le previsioni dell’estate 2023 dell’AEA

Inoltre, secondo l’AEA, le misure di adattamento sono necessarie per proteggere la società dagli impatti peggiori, come quelli causati dalle inondazioni del luglio 2021 in Germania e Belgio. Dai dati, emerge che l’esposizione della popolazione e dei beni al rischio continua con il costante sviluppo delle pianure alluvionali, che “spesso mette a rischio le popolazioni e le strutture più vulnerabili“, come scuole e ospedali.

Tra il 1980 e il 2021, i danni dovuti alle inondazioni ammontano a quasi 258 miliardi di euro e aumentano in media ogni anno di oltre il 2%”, ha ricordato l’AEA. “Con il clima che cambia, il tempo in Europa sta diventando sempre più estremo. Cosa potrebbe portare questa estate in termini di ondate di calore, siccità, inondazioni e incendi boschivi? Le prospettive generali sono pessimistiche, come abbiamo già visto durante l’inverno e la primavera scorsi. Questo rende fondamentale l’adattamento ai cambiamenti climatici e una migliore preparazione“, sottolinea l’AEA. Tra gli altri eventi estremi che l’Agenzia si attende dall’estate 2023, ci sono “ondate di calore più intense, più forti e più lunghe“; maggiore siccità con più forti ripercussioni negative su agricoltura ed economia; incendi e aumento di malattie con il possibile ritorno della malaria.

Le ondate di calore previste

Per quanto riguarda le ondate di calore, l’AEA spiega che nell’Europa meridionale potrebbero esserci più di 60 giorni estivi in cui le condizioni saranno pericolose per la salute umana, “il che significa un numero maggiore di morti e di ricoveri ospedalieri, soprattutto tra gli anziani e i malati, a meno che non vengano adottate misure di adattamento“. Rispetto alla siccità, “le proiezioni climatiche a lungo termine indicano che l’Europa meridionale e centrale diventerà ancora più secca e calda nel corso del XXI secolo, con conseguenze devastanti per il settore agricolo“.

La nota continua: “si prevede che le perdite economiche totali in tutti i settori economici legate alla siccità aumenteranno entro la fine di questo secolo dagli attuali 9 miliardi di euro all’anno a 25 miliardi di euro all’anno con un riscaldamento globale di 1,5°C, 31 miliardi di euro all’anno con un riscaldamento di 2°C e 45 miliardi di euro con un riscaldamento di 3°C, secondo gli scenari scientifici“.

Gli incendi boschivi in Europa

Per quanto riguarda gli incendi boschivi, l’Agenzia ricorda che questi interessano sempre più anche l’Europa centrale e settentrionale, e non più specificamente solo quella meridionale. “Dal 1980, 712 persone hanno perso la vita in Europa a causa degli incendi boschivi. La stagione degli incendi del 2022 è stata la seconda peggiore dal 2000, con oltre 5 mila km² (due volte la superficie del Lussemburgo) bruciati durante i mesi estivi (giugno, luglio e agosto) e un’area record di siti di protezione della natura Natura 2000 colpiti“, precisa l’AEA. Infine, le malattie: “Si prevede che l’idoneità climatica per la zanzara tigre aumenterà in gran parte dell’Europa” e anche “la malaria potrebbe ritornare in Europa a causa della presenza diffusa della specie di zanzara Anopheles, che può veicolarla“, illustra l’Aea.

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