Le vendite di sigarette elettroniche erano aumentate di quasi il 47% da gennaio 2020, prima che la pandemia si abbattesse nel mondo fino al dicembre 2022, da lì in poi ha avuto un calo secondo un’analisi pubblicata giovedì dai Centers for Disease Control and Prevention (Cdc), scrive il New York Times. I dati riguardano la popolazione statunitense in questo lasso di tempo.
Secondo i dati raccolti dal Cdc, come riporta Agi, “circa il 4,5% di tutti gli adulti ha affermato d’aver usato sigarette elettroniche” ma i loro prezzi “sono proporzionalmente aumentati con il diminuire dell’età”. Leggendo i risultati della ricerca del Cdc, circa il 14% degli studenti delle scuole superiori e l’11% dei giovani adulti ha detto di aver utilizzato i dispositivi elettronici per il fumo negli ultimi 30 giorni del sondaggio. Scrive a questo proposito il NYTimes, che però le vendite erano ancora in crescita fino a maggio dello scorso anno, ma poi sono diminuite del 12% fino a tutto dicembre. Secondo i ricercatori del Cdc, le cause sono molteplici, ma vanno sicuramente sono correlati ai divieti statali o locali sui prodotti, sulle tasse governative e la concorrenza con dispositivi più sofisticati.
Il calo dell’uso delle sigarette elettroniche
Complessivamente le vendite di quattro settimane di sigarette elettroniche “sono arrivate a 25,9 milioni di unità alla fine dello scorso anno, dai 15,5 milioni di unità che erano a inizio 2020”, come riporta il New York Times, secondo cui la strategia della Food and Drug Administration (FDA) è stata quella di “favorire l’uso delle sigarette elettroniche, regolandone la vendita sul mercato come espediente per indurre i fumatori adulti al passaggio a un prodotto meno dannoso”. I dispositivi, resi più popolari, hanno attirato molti adolescenti e giovani, “che difficilmente fumerebbero sigarette tradizionali, in un’abitudine che crea dipendenza”. Infatti, l’analisi della Cdc riporta che i gusti alla frutta e di caramelle come i più popolari.
C’è da considerare che i dispositivi a vapore, purtroppo, spesso contengono alti livelli di nicotina e sono venduti in colori e sapori accattivanti di gelato alla fragola e al mango. Nel frattempo, l‘American Heart Association ha chiesto azioni di contrasto significative per ridurre l’e-fumo giovanile, visto che le sigarette elettroniche potrebbero comportare un aumento di malattie cardiache e polmonari.
Una panoramica parziale
Lo studio Cdc, non includendo l’analisi delle vendite da tabaccherie o su Internet, fornisce una panoramica parziale. Ma di sicuro, questo dati indicano una tendenza di calo della vendita delle “svapo“. Infatti, nel frattempo l’uso di sigarette elettroniche tra i minori è diminuito rispetto i livelli record raggiunti nel 2019, “quando quasi il 28% degli studenti delle scuole superiori ha detto d’aver ‘svapato’ negli ultimi 30 giorni”. Intanto la Fda ha respinto le richieste di immissione sul mercato di milioni di prodotti, approvando solo circa due dozzine di dispositivi al solo gusto di tabacco.
Eppure l’Agenzia ha faticato nella regolamentazione, perché frattanto i vaporizzatori aromatizzati hanno inondato stazioni di servizio, minimarket e negozi di tutta la nazione mentre i sostenitori delle limitazioni fanno pressione sulle autorità perché arrivino a decretare il divieto d’uso delle sigarette elettroniche.
Come per altro già accaduto in California, dove gli effetti di questa assidua campagna incrociata non hanno tardato a farsi sentire: dal 21 dicembre, infatti, quando il divieto è entrato in vigore, le vendite di prodotti di vaporizzazione sono diminuite del 35% fino alla fine di marzo, secondo i dati della Cdc Foundation.