Virgin Galactic ha lanciato oggi con successo il suo primo equipaggio commerciale verso lo Spazio suborbitale come parte della missione inaugurale per l’azienda di turismo spaziale privato. “Galactic 01″ è stata lanciata intorno alle 16:30 ora italiana dallo Spaceport America nel New Mexico: VMS Eve è salito di quota, raggiungendo l’altitudine di rilascio di VSS Unity intorno alle 17:30 ora italiana. Il sistema di volo spaziale suborbitale di Virgin Galactic è costituito da 2 elementi: un aereo da trasporto noto come VMS Eve e un aereo spaziale SpaceShipTwo con passeggeri e 2 piloti chiamato VSS Unity. Eve è decollato da una pista con Unity sotto le ali, poi ha lasciato cadere il velivolo a un’altitudine di circa 15mila metri. Unity a questo punto ha acceso i suoi motori per raggiungere lo Spazio suborbitale.
Per la sua prima missione completamente commerciale, lo spazioplano suborbitale ha trasportato un equipaggio di 4 persone, di cui 3 dell’Aeronautica Militare e del Consiglio Nazionale delle Ricerche. I 4 membri dell’equipaggio a bordo di Unity hanno avuto alcuni minuti di assenza di gravità durante i quali hanno visto la curvatura del pianeta contro l’oscurità dello Spazio (foto nella gallery) prima di tornare sulla Terra: Unity è atterrato alle 17:42 ora italiana.
Al comando della missione denominata in Italia “Virtute-1” (Volo Italiano per la Ricerca e la Tecnologia sUborbiTalE) Walter Villadei, colonnello dell’Aeronautica Militare che si è precedentemente addestrato con la NASA come pilota di riserva per la seconda missione commerciale di Axiom Space verso la Stazione Spaziale Internazionale. A bordo anche Angelo Landolfi, medico e tenente colonnello dell’Aeronautica Militare, e Pantaleone Carlucci, ricercatore del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Ad accompagnare l’equipaggio italiano anche Colin Bennett, istruttore di Virgin Galactic il cui compito è valutare l’esperienza di volo durante la missione.
Il volo è durato circa 90 minuti in totale, durante i quali l’equipaggio ha condotto una serie di esperimenti scientifici suborbitali. La missione ha trasportato 13 payload per condurre una serie di ricerche che spaziano dalle radiazioni cosmiche e biocarburanti liquidi rinnovabili alla cinetosi e condizioni cognitive durante il volo spaziale. “Le missioni di ricerca di Virgin Galactic inaugureranno una nuova era di accesso ripetibile e affidabile allo Spazio per istituzioni governative e di ricerca per gli anni a venire,” ha dichiarato Michael Colglazier, amministratore delegato di Virgin Galactic.
CNR e Aeronautica Militare nello Spazio per la missione Virtute01
Il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare Gen. S. A. Luca Goretti ha commentato: “Il Ministero della Difesa ed in particolare l’Aeronautica Militare, con il proprio patrimonio di competenze, è proiettato naturalmente alla valorizzazione e la tutela della space defense e security. Il volo spaziale è un dominio aeronautico tutto da esplorare e rappresenta una sfida tecnologica dove competenze tecniche e industriali nazionali possono fare la propria parte a pieno titolo. Lo sviluppo scientifico, imprenditoriale e militare devono lavorare insieme per assicurare anche in questo dominio la giusta rilevanza. Ciò garantirà il mantenimento della dell’eccellenza nel comparto Aerospaziale Nazionale“.
Un risultato straordinario che porta l’Italia nella nuova era del volo commerciale: sono le parole del colonnello Walter Villadei dell’Aeronautica Militare. “Sono molto orgoglioso di aver partecipato a questa storica missione. Galactic 01 è il primo volo suborbitale commerciale di ricerca in Italia, un risultato straordinario reso possibile grazie alla lunga collaborazione tra l’Aeronautica Militare e il Consiglio Nazionale delle Ricerche“. “Nell’anno del centenario di entrambe le istituzioni italiane, voliamo verso il punto più alto della nostra storia. Questa collaborazione innovativa proietta l’Italia nella nuova era del volo spaziale commerciale come apripista, promuovendo l’innovazione e aprendo la strada a ulteriori miglioramenti tecnologici in questo dominio strategico. Insieme, e in collaborazione con Virgin Galactic, abbiamo creato un precedente per le imprese future e le infinite possibilità che ci attendono“.
“Il Consiglio Nazionale delle Ricerche è estremamente orgoglioso di prendere parte a questa missione, che occorre nell’anno del nostro Centenario e segna un passo importante nelle attività di ricerca dell’Ente in ambito spaziale. Il veicolo impiegato per Virtute 1, a bordo del quale è presente anche l’ingegnere energetico del Cnr Pantaleone Carlucci, rappresenta una novità nel campo dell’accesso allo Spazio e delle sperimentazioni in condizioni di microgravità,” ha affermato il Presidente del CNR, Maria Chiara Carrozza. “Una grande sinergia ha caratterizzato la partnership fra Virgin Galactic, Aeronautica Militare e il nostro Ente. Professionisti qualificati, assieme a ricercatrici e ricercatori di più Istituti del CNR, hanno raggiunto un traguardo importantissimo. Lo Spazio non rappresenta più da tempo una frontiera invalicabile, ma oggi è un poco più vicino“. E se quello di oggi è un grande risultato conseguito grazie all’impegno di quanti lavorano nei settori della scienza, il pensiero della multidisciplinare e grande comunità va a Maria Vittoria Prati, stimata ricercatrice del CNR, e Fulvio Filace, giovane tirocinante, impegnati in un altro campo di ricerca e deceduti in seguito all’esplosione di un veicolo sperimentale.
L’Italia è stata la principale protagonista del primo volo suborbitale di Virgin Galactic: è quanto ha sottolineato il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso facendo notare come ciò confermi “la centralità riconosciuta al nostro Paese in virtù del nostro impegno in materia di Spazio, sia dai nostri partner internazionali che dalle grandi aziende private del comparto, come ho potuto constatare anche durante la mia recente missione a Washington“. “Incontrando infatti le Autorità istituzionali e le più grandi imprese spaziali americane, tra cui proprio Virgin Galactic ho ribadito che l’Italia è uno tra i Paesi nel mondo che più investono nello Spazio in proporzione al proprio Pil, perché siamo consapevoli di come in questo settore si giocheranno le grandi sfide globali del prossimo futuro“. “Un grazie al colonello Walter Villadei, al tenente colonnello Angelo Landolfi e al ricercatore Pantaleone Carlucci“.
I 13 esperimenti
Durante il volo suborbitale, a seguito allo spegnimento del motore, la cabina della VSS Unity è diventata un laboratorio scientifico all’interno del quale l’equipaggio ha potuto condurre test – in condizioni di microgravità – relativi a medicina, materiali avanzati, fisica dei fluidi, fisiologia. I progetti di ricerca sono stati coordinati dall’Istituto di Medicina Aerospaziale dell’Aeronautica Militare (IMAS) di Milano; dall’Ospedale Maggiore Policlinico e l’Università degli Studi di Milano; dal Dipartimento di Ingegneria Industriale e Scienze Matematiche della Facoltà di Ingegneria dell’Università Politecnica delle Marche. Le informazioni acquisite forniranno dati utili per la ricerca scientifica applicabile, oltre che al settore tecnologico, a quello medico: i risultati consentiranno di studiare gli effetti di agenti quali radiazioni, radicali liberi e stress ossidativo, alla base di molte patologie e principale causa di invecchiamento cellulare.
Ecco in dettaglio quali sono gli esperimenti che sono stati eseguiti su VSS Unity:
- Doosy-CNR-VG e Liulin-CNR-VG: i payload Doosy e Liulin hanno misurato la radiazione cosmica nella mesosfera (50-100 km), dove in precedenza sono stati raccolti dati limitati. Questa missione ha raccolto dati da 2 diversi tipi di dispositivi, dosimetri passivi e un radiometro spettrometrico.
- droP Impact iN micro-Gravity (PING): questo payload autonomo montato su rack ha espulso goccioline da ugelli su diversi materiali con superfici microstrutturate, per comprendere come le entrano in contatto e si attaccano a diversi materiali in condizioni di microgravità.
- Italian Combustion Experiment – Suborbital Flight (ICE – SF): questo esperimento ha studiato le caratteristiche di combustione di biocarburanti liquidi rinnovabili e il comportamento di fluidi complessi ad alta temperatura.
- TetRafluoroethAne sPonge (TRAP): questo evaporatore altamente innovativo ha trasformato il liquido in una fase gassosa, in modo simile a come avviene il trasferimento di fluido in un condizionatore d’aria, ma in un ambiente di microgravità. Questa nuova tecnologia potrebbe essere applicata nei sistemi di propulsione a gas freddo per microsatelliti.
- Cabin Air Quality (CAQ): questo payload autonomo ha utilizzato un piccolo monitor di nanoparticelle per misurare la qualità dell’aria interna dei voli suborbitali da applicare alle future missioni di lunga durata. Nello specifico, il payload ha valutato le fonti e i livelli di eventuali particelle ultrafini presenti.
- SHApe Recovery of Composite Structures (SUNRISE-VG01-SHARCS): questo payload è consistito nel dispiegamento di un piccolo braccio composito costituito da un composito polimerico a memoria di forma (SMPC). L’esperimento, che può essere eseguito solo in condizioni di microgravità, ha osservato quanto velocemente il braccio ha riacquistato la sua forma originale una volta riscaldato.
- TESting in Space (SUNRISE-VG02-TESIS): questo esperimento ha studiato l’effetto della microgravità sulla miscelazione di liquidi con diverse miscele. Di particolare interesse è la produzione di schiume da materiali con densità molto diverse, poiché queste schiume sono molto difficili da produrre sulla Terra.
- Esperimenti dell’area scientifico-sanitaria: questi esperimenti di biologia in orbita hanno lo scopo di migliorare le prestazioni e l’efficienza fisica dei futuri astronauti per le missioni spaziali, inclusa la cinetosi spaziale. Questo payload autonomo è montato su rack e collegato agli accelerometri sotto i sedili, studiando le vibrazioni nei veicoli spaziali e il loro legame con la cinetosi nelle persone che volano nello Spazio suborbitale.
- Smart Flight Suit 1 (SFS1): è un dimostratore tecnologico di una nuova classe di tute di volo per attività spaziali. La tuta di volo è composta da un equipaggiamento innovativo progettato con criteri ergonomici per offrire comfort con tessuti traspiranti e di classe ignifuga in grado di sopportare oltre 6 G di accelerazione e comprende una t-shirt con dispositivo integrato per raccogliere dati biomedici dal ricercatore durante ogni fase di volo.
- Monitoraggio Holter dell’ECG: un monitor Holter di elettrocardiogramma (ECG) ha registrato 12 segnali durante il volo spaziale suborbitale, valutando le risposte cardiache all’accelerazione. I dati saranno utilizzati per valutare lo sforzo cardiovascolare esercitato durante il volo spaziale.
- Comfort del passeggero: per studiare le condizioni cognitive durante il volo spaziale, uno dei membri dell’equipaggio italiano ha eseguito esercizi di memoria di lavoro durante il volo con dispositivi che misurano la risposta del corpo. Il ricercatore ha utilizzato un tablet per eseguire test sul carico di lavoro mentale e l’attenzione sostenuta, un elettroencefalogramma (EEG) per misurare l’attività cerebrale e un sensore sulla mano per misurare la risposta galvanica della pelle.
- Attività a terra pre e post volo: queste attività sono suddivise in tre parti principali, valutando il legame tra stress ossidativo, ritmi circadiani e neuroplasticità durante l’esposizione a un ambiente di microgravità, i potenziali effetti del volo suborbitale sull’organismo umano e l’impatto sul tessuto endoteliale funzione come risultato del volo suborbitale.
Da Galactic 01 a Galactic 02
La società, fondata dal miliardario Richard Branson, ha annunciato l’avvio delle attività suborbitali all’inizio di questo mese in seguito al successo di un volo di prova suborbitale il 25 maggio. La missione di follow-up, Galactic 02, verrà lanciata all’inizio di agosto, dopodiché la società prevede di inviare un equipaggio commerciale ai confini dello Spazio ogni mese per la modica cifra di 450mila dollari a biglietto.