Paura nelle Filippine per l’eruzione del vulcano Mayon: da giorni migliaia di persone si stanno rifugiando nei centri di evacuazione mentre le autorità continuano ad allertare sui rischi per la salute causati dalla cenere e dai gas tossici che fuoriescono dal cratere. Circa 12.800 persone sono state trasferite nei centri, ha riferito l’ufficio della Protezione civile nazionale. “C’è un rischio concomitante per la salute mentre ci si trova vicino all’eruzione a causa dell’inalazione di gas di anidride solforosa o del particolato delle ceneri,” ha dichiarato il Ministro della Salute Teodoro Herbosa in una conferenza stampa. Sulla situazione di emergenza è intervenuto anche il presidente Ferdinand Marcos: “Con la regione che ospita il vulcano in stato di calamità, ricordiamo alle persone di seguire le raccomandazioni e le istruzioni di evacuazione dei vostri governi locali“.
Il vulcano Mayon ha emesso una media di 1.205 tonnellate di anidride solforosa nella giornata di ieri, 3 volte l’emissione di venerdì scorso, ha riferito l’Istituto filippino di vulcanologia e sismologia (Phivolcs). L’anidride solforosa colpisce i polmoni e può provocare irritazione al naso e alla gola, difficoltà respiratorie e gravi ostruzioni delle vie aeree.
Il vulcano Mayon è contrassegnato dal livello di allerta 3 dall’8 giugno: ha mostrato segni di intensificazione dell’attività. Secondo Phivolcs l’attuale situazione è già considerata un’eruzione. Nelle ultime 24 ore, Mayon ha fatto registrare un terremoto vulcanico e 177 eventi di caduta massi che hanno posizionato detriti di lava in canaloni entro 700 metri dal cratere sommitale, secondo l’ultimo bollettino Phivolcs.
Attrazione turistica nella provincia nordorientale di Albay per la sua pittoresca forma conica, il Mayon è uno dei vulcani attivi più attivi delle Filippine. L’ultima eruzione violenta è stata nel 2018, con l’evacuazione di decine di migliaia di persone.