Alluvione e terremoto nelle Marche, sopralluogo di Musumeci: “un territorio non sicuro è sterile”

Musumeci nelle Marche: "il diritto alla sicurezza è prioritario per ogni cittadino, animale e per i beni mobili e immobili"
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Il Presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli oggi ha accolto e accompagnato il Ministro della Protezione Civile Nello Musumeci ad una serie di incontri relativi alle due alluvioni che hanno colpito nel settembre 2022 le valli del Misa e del Nevola tra l’Anconetano e il Pesarese e nel maggio 2023 numerosi Comuni del Pesarese e del Maceratese. Nell’occasione si è parlato anche della ricostruzione in seguito al sisma 2016 che ha coinvolto 3 provincie e ben 85 Comuni, facendo delle Marche la regione più colpita con oltre il 62% dei danni, e della nuova sequenza sismica del novembre 2022 registrata a largo della costa anconetana e pesarese

Siamo qui oggi con il Ministro Musumeci per la sua grande attenzione nei confronti delle Marche, per fare il punto sulle ultime emergenze alluvionali che hanno interessato il nostro territorio, sullo sfondo abbiamo anche purtroppo gli eventi sismici del 2016 che condizionano una vasta parte del nostro territorio, le scosse del 2022 e la grande partita della Ricostruzione in atto. Dobbiamo dare al più presto risposte e prospettive alle comunità colpite, alle famiglie che hanno perso la casa e alle imprese coinvolte, e stiamo lavorando per questo. Solo con risposte certe, rapide e concrete potremo consentire a queste persone di riprogrammare la loro vita e il loro futuro. Con le nostre strutture stiamo lavorando per destinare quanto prima i 400 milioni di euro stanziati dal Governo, che ringrazio per aver dato a questa emergenza una risposta come mai si era vista prima in Italia per una calamità simile”, ha detto Acquaroli.

La giornata è cominciata con un incontro operativo con le strutture tecniche regionali a Palazzo Raffaello. Presenti tra gli altri l’on. Lucia Albano, il Commissario alla Ricostruzione sen. Guido Castelli, gli assessori regionali Stefano Aguzzi, Andrea Maria Antonini, Francesco Baldelli, Goffredo Brandoni.

Un territorio non sicuro è sterile, condannato alla desertificazione e non sollecita investimenti né pubblici né privati – ha evidenziato il Ministro Musumeci -. Il diritto alla sicurezza è prioritario per ogni cittadino, animale e per i beni mobili e immobili. Questo governo vuole discontinuità rispetto al passato. Questo Paese non ha ancora una cultura della prevenzione e quanto accaduto nelle Marche è paradigmatico. Quattro significative calamità in pochi anni sono segno che il territorio è particolarmente fragile e vulnerabile. La prevenzione e le risorse da destinare al settore, sono quindi un tema serio che poniamo a tutte le forze politiche per mettere in sicurezza la nazione. Tornando alle Marche, ho apprezzato l’impegno del Presidente Acquaroli che ha rappresentato con passione e sentimento le esigenze della sua terra e lo stanziamento ottenuto è tra i più cospicui erogati negli ultimi decenni in situazioni analoghe, segno che, con impegno costruttivo e senza demagogia si trova ascolto a Roma. Ora serve una modifica normativa per accelerare procedure e interventi per la pulizia dei fiumi e degli argini per ridurre il rischio sempre nel rispetto dell’ambiente. I ristori sono già predisposti e lavoreremo con massima sollecitudine per alleviare la sofferenza patita dalle famiglie”.

Nel primo pomeriggio la delegazione guidata dal Ministro Musumeci e dal Presidente Acquaroli ha incontrato a Senigallia nella sala del Consiglio comunale i sindaci dei Comuni coinvolti negli eventi alluvionali. La seconda tappa si è svolta poi con i sindaci della provincia di Pesaro-Urbino nella sala del Consiglio del Comune di Pesaro.

Gli attuali stanziamenti del Governo, fatti salvi 6,1 milioni stanziati con le prime ordinanze del DPC, ammontano ad oggi a 400 milioni di Euro, di cui 200 milioni per il 2022, 100 milioni per 2023 e 100 milioni per il 2024, a fronte di un fabbisogno per ripristini, ristori a soggetti pubblici, cittadini ed imprese, ed opere strutturali, di poco più di un miliardo di euro, senza tenere conto degli ulteriori danni subiti dai territori prevalentemente del Pesarese a causa della recente alluvione dello scorso maggio 2023, sia pure afferenti alle competenze del Commissario nazionale. I primi fondi sono stati erogati a marzo 2023. Ai soggetti attuatori per il pagamento degli interventi di somma urgenza completati e per i primi ristori ai cittadini ed alle imprese sono state trasferite ad oggi risorse per complessivi €. 44.792.454, a fronte di €. 87.740.368 approvati ed in attesa di rendicontazione. Di questi, sono circa 24 milioni per i primi risarcimenti di 5.000 e 20.000 euro alle famiglie ed alle imprese, che sono stati erogati a 5 mesi dal verificarsi dei fatti.

Musumeci: “8-10 miliardi non spesi per la sicurezza del territorio”

In Italia abbiamo accumulato circa 8-10 miliardi di euro destinati alla messa in sicurezza del territorio e che, per mille difficoltà, non vengono spesi”. Lo ha detto il Ministro della Protezione Civile, Nello Musumeci, incontrando a Senigallia i sindaci dei Comuni colpiti dall’alluvione del settembre 2022. Il Ministro, parlando con i giornalisti, ha fatto un riferimento proprio ai sindaci, alcuni dei quali si erano lamentati per le lentezze legate all’eccessiva burocrazia che rallenterebbe i flussi delle risorse: “è inutile chiedere denaro quando non è stato speso quello che è disponibile – ha detto -. Le risorse ci sono: bisogna prima spendere quelle disponibili e poi ottenere le altre”.

Da qui la richiesta che i sindaci “non possono che essere cooperatori in questo progetto strategico, che deve fare i conti con una normativa non sempre facile, agile e snella“. Quindi, riferendosi direttamente alle Marche, ha aggiunto che “il fattore ‘risorse finanziarie’ non esiste, il governo ha fatto quello che forse in nessun’altra calamità era stato mai fatto, 400 milioni di euro, adesso dobbiamo tutti lavorare, e già lo si sta facendo“. Scopo della sua missione, ha detto il Ministro, è “verificare lo stato dei luoghi, quello che è stato fatto e soprattutto quello che c’è ancora da fare: è compito del governo nazionale monitorare l’attività sul territorio, il nostro interesse è di assicurare le risorse necessarie, ma al tempo stesso accertarci che siano utilmente spese“. Il Ministro, che farà tappa a anche a Pesaro, ha ricordato che “serve progettare, aprire cantieri, rimettere in sesto il territorio, evitare che si ripeta il danno che abbiamo già registrato”. Da qui l’auspicio che “non si ricostruisca per tamponare, ma per ridurre il potenziale rischio a cui è esposto un territorio”.

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