Con l’inno nazionale prende il via la cerimonia, al porto di Genova, per celebrare la partenza del giro del mondo della nave Amerigo Vespucci, il “gioiello” della Marina militare. Un viaggio durante il quale il veliero, il più longevo in servizio nella Marina Militare, interamente costruita e allestita presso il Regio Cantiere Navale di Castellamare di Stabia, varata il 22 febbraio 1931, diventerà ambasciatore del Made in Italy.
L’iniziativa toccherà nei circa due anni di circumnavigazione del globo diversi porti dove, nelle tappe più significative, saranno allestiti dei “villaggi Italia” per presentare i nostri prodotti. Luigi Romagnoli comandante della nave ha accolto il ministro Crosetto, e le altre autorità. Il primo a prendere la parola è il sindaco di Genova Marco Bucci che si è detto “molto orgoglioso per questa cerimonia“, il progetto “è una cosa che tocca il cuore“, “attorno al viaggio c’è il nostro modo di vivere, c’è l’Italia che gira il mondo“. A Genova “abbiamo tutti il sangue salato e ne siamo molto orgogliosi, grazie per aver scelto la città di Genova. Buon vento Vespucci“.
La cerimonia dell’Amerigo Vespucci
Alla partenza, sono presenti il ministro della Difesa Crosetto, il ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Lollobrigida, il ministro dell’ambiente Pichetto Fratin, il ministro del turismo Santanché e il ministro dello sport Abodi. A fare gli onori di casa il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e il sindaco di Genova Marco Bucci. Saranno 217 i membri dell’equipaggio e 126 gli allievi compreso un allievo ucraino. Per Nave Vespucci anche il saluto delle Frecce Tricolori. “Con questa nave partono la cultura, la storia, l’innovazione, l’industria, l’enogastronomia, tutto quello che l’Italia evoca quando viene pronunciata nel mondo“, ha detto il ministro della Difesa Crosetto.
Enrico Credendino, Capo di Stato maggiore della Marina, ha detto: “Il Vespucci si aggiunge da oggi alle 11 navi della Marina Militare che già operano fuori dal Mediterraneo, un record. Navigherà sotto l’insegna dell’Unesco e durante questa campagna tra i momenti clou sarà simbolo del giorno degli oceani nel 2004 quando farà tappa in Messico“.
“E’ una somma di emozioni quelle che si accavallano oggi: la grandezza del Paese, delle forze armate, la forza della coesione. Questa è la scelta di quello che ha voluto il governo. Ha voluto caricare sulle spalle della Amerigo Vespucci. Ci sono momenti in cui per vincere le sfide che il futuro ci pone davanti occorre fare squadra, essere uniti, mettere in sinergia tutto ciò che abbiamo“.
L’ambasciatore galleggiante del Made in Italy
Così il ministro della Difesa Guido Crosetto intervenendo alla cerimonia per celebrare l’Amerigo Vespucci che si appresta a salpare per il giro del mondo, come “ambasciatore galleggiante” del Made in Italy. “Se noi italiani impariamo a mettere in sinergia tutte le nostre capacità, a sotterrare l’ascia di guerra quando ci sono in ballo interessi della nazione, siamo sicuramente una delle nazioni che hanno di più da insegnare al mondo. Lo dimostriamo nei momenti di crisi” ha sottolineato.
Il ministro a questo proposito ha fatto riferimento al sindaco di Genova Marco Bucci e al presidente della Regione Giovanni Toti che quando la città era in ginocchio dopo il crollo del ponte hanno saputo risollevarsi. Anche per questo Genova ha meritato di essere scelta come porto di partenza, “vincendo” su Venezia, l’altro porto interessato. “Il sindaco di Venezia non ci parlerà per qualche anno – ha scherzato Crosetto – ma lo compenseremo in altro modo“.
L’Ammiraglia della flotta militare italiana “e il suo equipaggio saranno gli ambasciatori che racconteranno questa nazione in tutti i Paesi in cui questa nave arriverà. Una nazione che fa del nome “Italia” uno dei più evocativi nel mondo“, ha sottolineato il ministro della Difesa Guido Crosetto, intervenuto a Genova alla cerimonia di partenza del “Vespucci“. “Il “Made in Italy” ha senso perché evoca arte, cultura, storia, enogastronomia, scienza, ricerca, tecnologia, industria, un insieme di elementi che hanno contribuito ad associare a quel nome cose straordinarie che nessuno può vantare. Noi custodiamo questo patrimonio che ci è stato dato e trasferito dalle migliaia di persone che l’hanno costruito.“.